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Donne livornesi: da Nada a Edda Fagni, otto storie da raccontare

Nella giornata dedicata alla donna, LivornoToday celebra le eccellenze della città che hanno saputo distinguersi nell'arte, nella politica, nelle scienze

Otto donne straordinarie, appartenenti ad epoche diverse. Otto storie sorprendenti accomunate dalla forza magnetica dei sogni, della passione e del talento. Otto donne diverse ma unite da un legame indissolubile creato dal mare e dal libeccio che soffia a Livorno. Otto, come il giorno del mese di marzo che le celebra insieme a tutte le altre donne del mondo. Ecco perché ne abbiamo scelte otto, pescando tra scienziate, attiviste, militanti, artiste che hanno reso orgogliosi i livornesi di essere loro concittadini.

Le scienziate


LISA BARSOTTI - Tra le stelle presenti nella walk of fame di Hollywood il suo nome non c'è, ma avrebbe tutto il diritto di starci. Perché un premio Oscar Lisa Barsotti, livornese classe 1978 nata a Collesalvetti, l'ha vinto eccome, ma non quello sottoforma di statuetta d'oro ambito da chiunque lavori nel mondo del cinema, bensì un riconoscimento ben più prestigioso: l'Oscar della Scienza. Ai tappeti rossi Lisa ha infatti preferito lo studio delle onde gravitazionali dell'universo e, proprio per questo, il 4 novembre del 2018 è stata premiata al Centro Nasa di Mountain View.
Cresciuta respirando salmastro, dopo la tesi e il dottorato in fisica conseguiti all'università di Pisa, Lisa ha scelta di emigrare negli Stati Uniti, dove risiede da 13 anni e dove attualmente lavora al Massachussetts Institute of Technology. I suoi maestri sono Stephen Hawking,  Adalberto Giazotto (padre di Virgo) e Rainer Weiss (ideatore di Ligo). "Ricordatevi questa ragazza, perché quando uscirà da qui diventerà tra le più grandi scienziate al mondo", disse di lei Miria Gambis, la professoressa di Matematica e Fisica che stravedeva per la sua allieva del liceo Enriques. E, a conti fatti, la prof ci aveva visto giusto.

CATERINA FALLENI - Giovane designer livornese - non ha neanche 30 anni -, Caterina Falleni vive e lavora a San Francisco. Dopo la laurea in Design del prodotto e della comunicazione a Firenze, vince una borsa di studio che la porta fino al Centro di Ricerche della Nasa, prima studiosa italiana a ottenere un risultato del genere. Molto più che una designer, dunque: innovativa e produttrice seriale di idee,  Caterina sogna in grande e non ha certo paura di guardarsi indietro per costruire il futuro. Tra le sue invezioni più geniali, infatti, c'è Her, una bicicletta interamente in legno, prodotta dalla indonesiana Woodencycle ,corredata da gadget supertecnolgici come il portacellulare che al bisogno trasforma lo smartphone in fanale, la sciarpa che si gonfia come un airbag in caso di incidente e la ruota intelligente che inserisce la pedalata assistita. E poi Freijis, ovvero un frigorifero che funziona senza corrente, nato da un'idea che le è venuta in Africa osservando delle strutture realizzate in fango e terracotta e che utilizzano il processo di evaporative cooling, lo stesso che permette alla temperatura corporea di abbassarsi durante la sudorazione. Nel 2015, insieme a tredici compagne di viaggio provenienti da tutto il mondo, ha attraversato in barca a vela l'Oceano Atlantico per il progetto di ricerca Exxpedition, durante il quale sono state studiate le plastiche galleggianti in mezzo all'Oceano.

Le militanti

OSMANA BENETTI - Nata a Livorno nel 1923, Osmana Benetti è insieme al "suo" Garibaldi Benifei un simbolo per la città di Livorno. Una ribelle nell'anima, piccolissima di statura ma dotata di una forza che l'ha portata a spendere tutta la sua vita al servizio dell'antifascismo e della democrazia. Staffetta partigiana, dichiarò in un'intervista che non veniva mai perquisita perché sembrava una bambina e nessuno immaginava che nascondesse addosso i messaggi clandestini che la Brigata Garibaldi dalle colline della Valle Benedetta mandava ai gruppi della Resistenza in città. Conobbe così Garibaldo, partigiano. E ribelle Osmana lo è stata anche nel dopoguerra. Il suo matrimonio con Benifei è stato, infatti, il primo celebrato con rito civile in Comune, e 70 anni fa era davvero un atto di coraggio. Livornina d'oro conferita esattamente quattro anni fa (8 marzo 2015), insieme a Garibaldo ha continuato a essere testimone della memoria fino ai suoi ultimi giorni di vita (la scomparsa il 10 febbraio 2016, nove mesi dopo Garibaldo).

EDDA FAGNI - Se negli anni Settanta le scuole d'infanzia livornesi furono prese a modello in tutta Italia, il merito lo si deve a Edda Fagni che, insieme a Lia Cirillini e Serenella Frangilli, costruì un sistema d'eccellenza riconosciuto e consolidatosi nel tempo. Donna di grandissima cultura, docente universitaria con una laurea in pedagogia, campionessa di scherma in età giovanile, Edda è stata sopratutto un'attivista e militante politica con un senso delle istituzioni superiore persino al suo credo. Comunista, decisamente comunista da battersi per l'unità del Partito di cui non seguì l'evoluzione democratica del 1991, rimanendo fedele alla falce e martello e aderendo al Prc. Assessore alla cultura e all'istruzione nella sua Livorno dal 1975 al 1980, fu consigliere regionale, deputata e senatrice prima di candidarsi a sindaco nel 1995 (con lei Rifondazione comunista superò il 16%, risultato mai più ottenuto in città). Profondamente cattolica e grandissima amica del compianto vescovo monsignor Alberto Ablondi, Edda Fagni se ne è andata nel 1996 a 69 anni compiuti.

Le artiste

GABRIELLA PESCUCCI - Un nome che brilla nel panorama cinematografico internazionale, come brillano i suoi costumi, sontuosi, regali, spettacolari o sobri che siano. In ogni film o produzione televisiva in cui ha lavorato, la firma di Gabriella Pescucci è assolutamente riconoscibile. Nata a Rosignano Marittimo il 17 gennaio del 1941, Gabriella è una delle costumiste cinematografiche più quotate al mondo, vincitrice di un Premio Oscar nel 1993 per "L'età dell'innocenza" di Martin Scorsese. Ha iniziato la sua brillante carriera nei primi anni '70 sul set di "Morte a Venezia" di Luchino Visconti e ha lavorato con i più grandi registi del mondo, da Tim Burton a Federico Fellini fino al concittadino Paolo Virzì. Inoltre ha vestito gli interpreti de "La Traviata" in scena alla Scala di Milano fino ai protagonisti della serie tv "I Borgia". Una storia bellissima, la sua, che unisce la moda e il cinema in una carriera stellare.

NADA - Nata al Gabbro il 17 novembre del 1953, Nada Malanima (ma molto più semplicemente Nada) inizia a cantare a 14 anni nel coro delle suore e, neanche due anni dopo, diventa una star con "Ma che freddo fa". Cresce in fretta ma subisce il successo che le piomba addosso, pesantissimo e imprevisto. Quando sta per crollare e lasciare il mondo della musica, ecco l'incontro con il concittadino Piero Ciampi, due anime affini, due artisti straordinari. Il poeta e la bambina. Realizzano un disco, "Ho scoperto che esisto anch'io", che non riscuote il successo che avrebbe meritato ma suggella un legame destinato a durare in eterno. Oggi Nada, con la sua voce graffiante e inconfondibile, non è più "il pulcino del Gabbro", ma è ancora una delle più raffinate cantanti del panorama nazionale oltre che una scrittrice di talento con all'attivo quattro romanzi: "Le mie madri"," Il mio cuore umano", "La grande casa" e "Leonida". Protagonista indiscussa della musica italiana da oltre quarant'anni, lasciando a ogni decennio una traccia inconfondibile e brani entrati nella storia, oggi vive in un casolare in campagna con l'amore di una vita - Gerry Manzoli, bassista dei Camaleonti - e ha vinto, in coppia con Motta, il premio per il miglior duetto all'ultimo Festival di Sanremo con una struggente versione di "Dov'è l'Italia".

TINA ANDREY - All'anagrafe Albertina Taccini, Tina Andrey per tutti è stata la signora del vernacolo. Vera e propria protagonista del teatro popolare livornese, è stata uno dei simboli più veri e autentici della nostra città. Si è spenta nel 2011 poco prima di compiere 88 anni lasciando un'eredità che Livorno non dovrebbe disperdere. 
Voce unica degli stornelli livornesi, Tina Andrey iniziò la sua carriera di cantante negli anni Cinquanta con il maestro Giulio Compare. Poco dopo, però, fu rapita dal richiamo del vernacolo grazie al solco tracciato da personaggi quali Gino Lena, Beppe Orlandi e Giuseppe Pancaccini. Diventata una vera e propria istituzione del vernacolo, trasmise la passione al figlio Sandro e alla nuora Daniela Salucci. Tra i suoi lavori principali "O porto di Livorno traditore", scritto da Giorgo Fontanelli e interpretato con Sandro Andreini, Beppe Danese e Attilio Fantolini. E ancora la trasmissione radiofonica "Il grillo canterino", registrata negli studi Rai di Firenze e, appunto, gli immancabili stornelli, ancora oggi cantati e recitati nelle osterie più popolari, fino all'impegno con i più giovani nel "Teatro dei semplici".

 

DORIS DURANTI - Nata a Livorno il 25 aprile del 1917, Doris Duranti è stata una delle più famose attrici del ventennio fascista. Bella di una bellezza straordinaria e prorompente, fece perdere la testa ad Alessandro Pavolini, gerarca tra i più imporanti del regime. Divenne famosa perché osò apparire a seno nudo nella pellicola "Carmela", dando vita ad uno scandalo che incuriosì Benito Mussolini in persona. Eterna rivale di Clara Calamai, attrice più ammirata e pagata durante il regime fascista, dopo una breve ma folgorante carriera fuggì in Sudamerica in seguito alla caduta della Repubblica di Salò. A Santo Domingo gli ultimi anni della sua vita: dal suo libro "Il romanzo della mia vita" (1987) è tratta la fiction di RaiUno "Doris, una diva di regime"


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