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Riconversione raffineria Eni, critiche e dubbi da Legambiente e opposizioni consiliari

M5s, Buongiorno Livorno e Potere al Popolo contestano il progetto bioraffineria, fermo "no" all'ipotesi di un gassificatore nei piani del governo. Positivo il commento del Pd e delle liste civiche a sostegno della maggioranza

foto d'archivio

Critiche e dubbi dalle opposizioni, "scandalo senza precedenti" per Legambiente, parere favorevole ma giudizio sospeso per le liste civiche a sostegno della maggioranza. Sono queste le reazioni dal mondo politico e ambientalista al piano di riconversione della raffineria Eni di Stagno annunciato ieri, martedì 5 gennaio, dai sindaci di Livorno e Collesalvetti, entrambi soddisfatti per i risultati raggiunti. Per l'impianto è pronto un piano governativo, finanziato con i soldi provenienti dal Recovery Fund, che prevede la riconversione in bioraffineria per la produzione di biocarburante da oli esausti, oli di origine vegetale e animale ma non, secondo quanto affermato dal sindaco Salvetti, da olio di palma. Non solo. Nell'ultima bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal governo è prevista anche la realizzazione di un gassificatore (Waste to Methanol) che, tuttavia, la Regione avrebbe già stoppato così come dichiarato dai sindaci di Livorno e Colle.

Eni, Regione e Comuni stoppano il gassificatore: a Stagno solo la bioraffineria con i soldi del Recovey Fund

Un piano che tuttavia divide la politica e il mondo dell'ambientalismo. Caustica la posizione di Legambiente sulla riconversione della raffineria: "Due progetti profondamente sbagliati e pericolosi", mentre i Cinquestelle propongono "una cittadella del riciclo". Buongiorno Livorno commenta con sarcasmo: "Si scrive riconversione, si legge gassificazione" e ancora per Potere al Popolo "si tutelano solo gli interessi di Eni, non dei cittadini e dell'ambiente". Favorevole, ma con giudizio sospeso, l'insieme di liste civiche a sostegno della maggioranza consiliare livornese: "Progetto positivo, ora confronto serrato con Eni e governo". Opinioni che riportiamo integralmente qua sotto e nelle pagine successive.

Legambiente: "Scandalo senza precedenti, M5s e Pd si facciano sentire"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato di Legambiente in merito alla riconversione della raffineria Eni di Stagno

"Purtroppo i nostri timori erano giustificati. La bozza di piano di investimenti preparata dal governo contiene al suo interno sia la riconversione della raffineria Eni di Livorno in un impianto che utilizza olio di palma e derivati, sia il mega-inceneritore di plastica da costruire sempre all'interno della raffineria. Due progetti profondamente sbagliati e pericolosi per il territorio livornese e colligiano, che non garantiscono né l'ambiente e la salute dei cittadini, né il mantenimento dei posti di lavoro.

L'olio di palma ed i suoi derivati sono già stati messi al bando dall'Unione Europa, che ha fissato l'uscita dalla produzione dei "bio-carburanti" al 2030, perché a causa della deforestazione producono il triplo di emissioni di CO2 rispetto alle fonti fossili: un vero e proprio attentato alla lotta ai cambiamenti climatici. Quale futuro possono avere i posti di lavoro della raffineria, se il governo pensa a finanziare un impianto già condannato alla chiusura? Meglio riconvertire utilizzando l'eolico e le altre fonti rinnovabili, che produrranno nei prossimi anni centinaia di migliaia di posti di lavoro.

L'altro progetto, il mega-inceneritore di plastiche, contraddice tutti i concetti di economia circolare e vero riciclo: produrre carburanti bruciando plastica non solo causerà l'emissione di centinaia di migliaia di scorie gassose, liquide e solide ogni anno, ma avrà bisogno di essere alimentato continuamente da nuovi rifiuti prodotti col petrolio, in un ciclo interminabile di inquinamento locale e riscaldamento globale.

Questo piano sembra scritto sotto dettatura di Eni, la politica è schiava dei manager e delle industrie, non c'è stata la promessa partecipazione delle comunità locali, a partire dai sindaci di Livorno e Collesalvetti, non è stato presentato pubblicamente alcun progetto, né è stato discusso con le istituzioni regionali, con i comuni, i sindacati e le associazioni del territorio. Viene calato dall'alto, imposto alla città di Livorno ed al comune di Collesalvetti, condannando la popolazione locale a vivere in futuro nella pattumiera d'Italia, senza prospettive di vero rilancio economico e senza le doverose bonifiche del Sin. Siamo di fronte ad uno scandalo senza precedenti.

Chiediamo ai partiti che sostengono il governo, sia a livello locale che nazionale, di far sentire la loro voce e di farsi parte attiva per scongiurare questa prospettiva, puntando sulle alternative pulite, che la stessa Eni sta realizzando in molte altre località, viceversa per noi sarà inevitabile una dura lotta per difendere Livorno ed il suo territorio". 

M5S: "Sordi al nostro appello per una Cittadella del riciclo"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato del Movimento 5 stelle in merito alla riconversione della raffineria Eni di Stagno

"Prendiamo atto della grande soddisfazione del sindaco e della giunta per la notizia della riconversione in versione "bio" della raffineria Eni.

Il sindaco non risulta però convincente né sull'aspetto ambientale, né sull'importantissimo tema della salvaguardia dei posti di lavoro. Permetteteci di continuare quindi ad essere preoccupati da entrambi i punti di vista poiché la nostra impressione è che Salvetti abbia accettato supinamente un progetto calato dall'alto facendolo passare come salvifico nonostante le molteplici perplessità che sussistono.

Nella 'bio' raffineria ad esempio quanti lavoratori saranno effettivamente reimpiegati? A noi inoltre i due progetti (riconversione bio della raffineria e gassificatore) sembrano essere complementari, per specifiche motivazioni tecniche oltre poi a non poter ignorare che l'immesso di olio vegetale esausto sul mercato italiano è di circa 280 mila tonnellate l'anno e che già le due bioraffinerie Eni di Gela e Porto Marghera hanno capacità di trattamento di oltre 3 volte l'immesso sul mercato. 

Insomma, tutti interrogativi che sicuramente non possono essere ignorati. Prendiamo ahimè anche atto della totale sordità al nostro appello per una proficua collaborazione sul tema che possa fare della raffineria una vera 'Cittadella del Riciclo'. Il sindaco infatti, dopo aver attaccato il Movimento 5 Stelle come da consuetudine, ci suggerisce di fare come l'assessora Cepparello che quando non sa che pesci prendere, piuttosto che dire il vero, si mette lì e scrive le sue letterine. Secondo Salvetti, quindi dovremmo scrivere al ministro Costa. 

Il sindaco non si preoccupi, non abbiamo bisogno di scrivere al ministro Costa: essendo, come ha detto lui uno dei nostri, facciamo prima a telefonargli, cosa che dovrebbe fare anche lui con il ministro Gualtieri, visto che proprio quest'ultimo è il proponente del progetto, un suo ministro.

Vogliamo comunque rincuorare il primo cittadino sul fatto che stiamo preparando, d'accordo con i nostri rappresentanti a Roma, una interrogazione parlamentare sulla questione. Sembra davvero impossibile per Salvetti comportarsi una volta tanto, in modo istituzionale, da vero sindaco della città, prevalendo sempre il suo personalismo sul bene comune.

Quanto alle risposte di Simoncini alle pertinenti domande dei giornalisti in merito al protocollo di intesa con Eni ed Alia deliberato nel luglio 2019 dalla Regione Toscana, abbiamo ascoltato contenuti contraddittori: 'il protocollo d'intesa regionale c'è, ma i sindaci non lo hanno sottoscritto'. Peccato che il protocollo regionale sia una delibera ancora esistente che mette nero su bianco la creazione di un gassificatore di rifiuti che proprio in Regione, il M5s sta tentando di far abrogare, avendo presentato una apposita mozione.

Noi un gassificatore di rifiuti non lo vogliamo! Cosa voterà invece a tal proposito il Partito democratico in consiglio regionale?"

Buongiorno Livorno: "Riconversione? Niente a che vedere con il bio, il green o l'economia circolare"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato di Buongiorno Livorno in merito alla riconversione della raffineria Eni di Stagno

"Si scrive riconversione, si legge gassificazione.

Si torna a parlare di Eni, secondo le direttive che fino a oggi hanno contraddistinto questo argomento. Apprendiamo che il governo nazionale sta lavorando affinché una parte delle risorse europee post-Covid destinate all'Italia vadano al progetto di conversione Eni, che interessa le zone di Livorno e Collesalvetti.

Queste risorse potrebbero servire per intervenire sull'impianto di Livorno in due modi: uno, per trasformare l'attuale raffineria in bioraffineria (come la chiamano loro), così da produrre HVO (Hydrotreated Vegetable Oil, olio vegetale idrotrattato) e due, per costruire un impianto integrato Waste to Methanol (WtM, metanolo da rifiuti solidi urbani).

Si potrebbe, dunque, produrre idrogeno o metanolo da impiegare come combustibile. Così facendo la raffineria di Livorno potrebbe essere convertita e produrre un biodiesel (HVO) dalla lavorazione di olio di palma e derivati, il che – come denuncia Legambiente Livorno – è stato già 'messo al bando dall'Unione Europa, che ha fissato l'uscita dalla produzione dei biocarburanti al 2030, perché a causa della deforestazione producono il triplo di emissioni di CO2 rispetto alle fonti fossili', nonché attraverso la produzione di metanolo, il che prevede la combustione di materiali plastici e metallici non riciclabili, operazione in netto contrasto con le direttive europee in materia che promuovono il principio dell'economia circolare, del riuso e del riciclo.

È quindi evidente come questo progetto di riconversione non abbia niente a che vedere con il bio, il green o l'economia circolare. Per quanto riguarda poi il livello occupazionale, i due impianti non lo aumenteranno, nemmeno con il relativo ritorno sul territorio; non solo, porteranno addirittura a una riduzione dei posti di lavoro, con peggioramento dell'impatto ambientale.

Noi di Buongiorno Livorno abbiamo sempre espresso assoluta contrarietà al progetto di riconversione Eni, per come è ora inteso. Certo esiste la necessità di trovare una soluzione che preveda la riconversione dell'impianto, al fine di tutelare i lavoratori della raffineria e il loro impiego: crediamo però che la conversione dell'impianto debba essere reale e non solo a parole e, soprattutto, che qualsiasi intervento sulla raffineria debba coinvolgere la cittadinanza, che non può essere continuamente scavalcata di netto imponendole piani e interventi calati dall'alto, come invece sta accadendo. L'amministrazione dovrà prendere posizione sul progetto di conversione Eni dandosi come obiettivo principale non solo la tutela dei posti di lavoro ma anche la salute: quella di tutte le cittadine e tutti i cittadini e quella del territorio".

Potere al Popolo: "Così si compromette il futuro delle prossime generazioni"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato di Potere al Popolo in merito alla riconversione della raffineria Eni di Stagno

"I timori e le preoccupazioni che come Potere al Popolo Livorno avevamo espresso nel corso del 2020 circa il futuro dell'impianto Eni e della salute dei livornesi, sembra fossero ben fondati. La bozza del Pnrr aggiornata il 29/12/2020 (https://bit.ly/3ogCjTX pag 37) ha suscitato non poche perplessità soprattutto a chi, come noi, ha a cuore e segue le tematiche dell'ambiente e della salute.

Il Pnrr destina in un capitolo denominato 'rivoluzione verde e transazione ecologica' diversi miliardi proprio ad Eni sia per la riconversione della raffineria di Livorno in un impianto che utilizza olio di palma e derivati, sia per il mega inceneritore di materie plastiche da costruire sempre all'interno dell'area Sin.

Vi è la parte cosiddetta 'riforme', proposta dal ministro dell'Ambiente Costa (Movimento 5 stelle) comprendente il piano delle infrastrutture per i rifiuti, e la parte "investimenti" proposta dal MEF, nella persona del Ministro Gualtieri (Partito Democratico), che ha messo a disposizione questi consistenti fondi per la realizzazione di vari progetti tra cui il mega inceneritore di Livorno, infischiandosene del fatto che le normative europee non si conciliano assolutamente né con inceneritori né con ricicli chimici.

Non è una novità! La politica si è sempre piegata agli interessi economici di grandi società, altrimenti non saremmo dove siamo, e si è dimenticata il bene dei cittadini. Queste multinazionali fossili nel corso di questi anni, hanno pensato che aggiungendo il prefisso "bio" ad una raffineria/inceneritore, si potesse far passare certi progetti come utili, ma non ha fatto in realtà altro che smascherare le loro intenzioni di profitto a danno della nostra salute.

Ma a questo giro non c'è scelta, non si può sbagliare! Sbagliare ora, lasciar cadere tutto nell'indifferenza, vorrebbe dire compromettere il futuro nostro e delle prossime generazioni. Non è possibile lasciare che tutto questo accada. Non possiamo rimanere indifferenti ed accettare che con fondi pubblici si debba favorire un progetto di un colosso come Eni dal dubbio beneficio per il paese e i suoi cittadini. Non possiamo non domandarci perché a Livorno non siano state fatte scelte su energie alternative pulite come sono state realizzate in altre località.

Se guardiamo il sito di Eni vediamo che l'attuale piano industriale non è in linea con gli obiettivi dell'accordo di Parigi e rimanda le riduzioni delle emissioni di CO2 a dopo il 2030, quindi come possiamo pensare di salvaguardare i posti di lavoro della raffineria finanziando un impianto già condannato alla chiusura?

Qualcuno deve rispondere di queste scelte così sbagliate in questo piano, le forze politiche che sono al governo, e le stesse che sono presenti nel territorio, dovranno spiegare queste scelte senza addossarsi le colpe tra loro e far passare il tutto con l'ennesimo tentativo di scaricabarile. Perché è bene che ci si renda conto che Eni ha già emissioni globali di CO2 come azienda superiori a quelle dell'Italia, e di green in questo progetto non c'è un bel niente. Questa società è la stessa che ha dovuto pagare 5 milioni di euro di sanzioni per pubblicità ingannevole per aver usato in maniera impropria il termine green nella pubblicità del diesel.

Il paese ha bisogno di essere innovato, mettendo al centro, soprattutto per la parte ambientale, i territori e le persone e non gli interessi di Eni. Non accetteremo un rimpallo di responsabilità tra M5s e Pd, ma lotteremo per scongiurare questa prospettiva per la difesa della salute dei nostri concittadini e la salvaguardia dell'ambiente".

Liste civiche: "Positivo il progetto, ora confronto serrato con Eni e governo"

Riceviamo e pubblichiamo integralemente il comunicato congiunto di Articolo uno, Casa Livorno, Futuro!, Livorno in Comune, Per Livorno insieme in merito alla riconversione della raffineria Eni di Stagno

"Nel pieno della più grande crisi sanitaria e socioeconomica dal dopoguerra siamo tutti chiamati a guardare alla riedificazione del Paese dopo la fine della pandemia. Non a caso la "costruzione" è anche il tema centrale del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Mattarella. I fondi europei in arrivo con il Recovery Fund e gli altri strumenti messi in campo dall'U.E. possono essere la linfa per il processo di ripartenza. Spendere bene e in fretta questi soldi è una sfida fondamentale per il futuro dell'Italia e non solo per l'attuale governo. La destinazione di questi fondi deve quindi passare dall'individuazione di progetti prioritari per recuperare i ritardi accumulati su sviluppo tecnologico, coesione sociale e transizione ecologica. Proprio la componente green del piano ne rappresenta la voce più cospicua, assorbendo ben 74,3 dei 196 miliardi previsti per l'Italia.

Per questo non possiamo che valutare positivamente la notizia dell'inserimento nei progetti del Recovery Fund nazionale di ingenti investimenti "green" che potrebbero arrivare sul nostro territorio per la riconversione dello stabilimento Eni di Stagno in bioraffineria, un impianto che utilizzerà prodotti vegetali e animali senza impiego di olio di palma. Non sono ancora noti i dati tecnici di dettaglio per dare un giudizio più compiuto, ma sicuramente è interesse prioritario di questa comunità valutare la possibilità di un'evoluzione tecnologica che dia certezze di continuità all'attività industriale e dunque all'occupazione, ma che risponda anche alla necessaria tutela della salute pubblica con la riconversione dello stabilimento verso produzioni a più basso impatto ambientale.

Nel nostro comune impegno politico alle ultime elezioni regionali con la lista Sinistra Civica Ecologista avevamo consegnato al candidato presidente Eugenio Giani una serie di proposte sul tema che andavano esattamente in questa direzione: dalla riconversione ecologica del sito industriale alla salvaguardia dell'occupazione, dalla certezza della realizzazione degli interventi necessari per la messa in sicurezza della falda e dei terreni nell'area al completamento dello studio epidemiologico in corso per l'area Sin, con l'adozione di iniziative conseguenti a tutela della salute della cittadinanza.

Tutto questo rispettando due punti imprescindibili: scartare a priori ogni ipotesi progettuale di modifica o implementazione impiantistica che non presenti un bilancio ambientale ampiamente positivo rispetto agli attuali livelli inquinanti dell'area dei Comuni di Livorno e Collesalvetti; fornire una trasparente ed esaustiva informazione tecnica, economica e ambientale a tutela dei cittadini che vi risiedono e dei lavoratori.

Cogliamo quindi con favore l'impegno dell'amministrazione comunale per avviare, in accordo con la Regione, un confronto serrato con Eni e con il Governo per arrivare alla migliore soluzione di sviluppo sostenibile per una delle poche grandi industrie ancora presenti sul nostro territorio".

La Sinistra di Collesalvetti: "Che fine hanno fatto i carri armati di Giani e la partecipazione?"

Riceviamo e pubblichiamo integralemente il comunicato de La Sinistra di Collesalvetti in merito alla riconversione della raffineria Eni di Stagno

"Apprendiamo dalla stampa, dopo mesi di vergognosi silenzi, la notizia che i comuni di Collesalvetti e Livorno metteranno ai loro cittadini nella tradizionale calza della befana il progetto bioraffineria. Urlano no al rigassificatore, sì alla bioraffineria? Ma la tanto acclamata partecipazione dove sta?

Come mai tutti quelli che dicevano del progetto di gassificazione che avrebbe creato solo problemi e che non era per niente chiaro, venivano accusati di fare terrorismo tra la gente, e oggi improvvisamente come folgorati sulla via di damasco si dichiara che il progetto era fumoso, poco realizzabile e non chiaro?

Come mai il presidente Giani solo pochi mesi fa voleva portare addirittura i carri armati, e ora questo impianto non e più nei suoi programmi? Come è possibile credere a termini come Bioraffineria usati da chi proprio per usi scorretti di tali terminologie (bio, green ecc..) ha ricevuto una multa dall'antitrust di ben 5 milioni definendo simili termini ingannevoli in quanto non corrispondenti al vero?

Esiste un piano industriale chiaro e trasparente? Esiste un business plan? Se sì, chi li ha visti, chi li ha discussi, e perché nel caso tutto in silenzio? Se non si è valutato un vero progetto a cosa si dice si? Si esprime un parere favorevole sulla parola contando che il termine bio faccia presa??

Non sarà invece che del bio, della gente non importa niente a nessuno e invece fanno gola i soldi del Recovery fund che in questo modo verranno usati sempre e solo per i soliti? Senza la minima garanzia di ritorni generali??

Non sarebbe stato piu giusto fare dei passaggi con le associazioni, i sindacati, i cittadini per spiegare quali proposte venivano fatte e se cambiava qualcosa oppure no? Il Movimento 5 stelle si trova d'accordo con questo utilizzo dei Recovery fund tanto voluti?

Ancora una volta siamo di fronte alla politica di cui rendeva bene l'idea il mitico Alberto Sordi con la frase 'Io sono io e voi non siete un c...o'. Alla faccia della partecipazione...

Pd: "Bene l'inserimento nel Pnrr, ora un tavolo nazionale per superare il gassificatore e mantenere la produzione di lubrificanti"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato del Partito democratico in merito alla riconversione della raffineria Eni di Stagno

"La notizia dell'inserimento dello stabilimento Eni di Stagno nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è una significativa novità per le prospettive ambientali e occupazionali dei comuni di Collesalvetti e Livorno. Ricordiamo che le organizzazioni sindacali, all’inizio nel mese di ottobre, avevano esternato alle istituzioni locali tutte le loro preoccupazioni sul futuro della raffineria poiché non erano previsti investimenti nel piano di transizione energetica di Eni per il sito produttivo di Stagno. 

Fin da subito i sindaci di Collesalvetti e Livorno si sono attivati per aprire un confronto con la Regione Toscana, il Governo ed Eni al fine di avere delle garanzie nel piano industriale di Eni. Contestualmente Andrea Romano parlamentare del territorio ha presentato una interrogazione per sollecitare il Governo. Quello che è stato aperto è un percorso condiviso, con le parti sociali, che oggi trova un primo riscontro positivo nella bozza del programma di investimenti che l'Italia dovrà presentare alla Commissione Europea nell'ambito del Next Generation EU.

Ora, a nostro avviso, è fondamentale aprire un tavolo nazionale di confronto tra i Comuni interessati, la Regione Toscana, il Governo, le organizzazioni sindacali ed Eni per la conferma degli investimenti e per una definizione puntuale del progetto di riconversione ambientale e industriale, che secondo noi deve porsi l’obiettivo di migliorare le condizioni ambientali e garantire i livelli occupazionali. Da parte nostra auspichiamo, nella chiarezza, un confronto costruttivo sul futuro dei nostri territori da parte di tutte le forze politiche. In particolare, lo auspichiamo dal Movimento Cinque stelle che è forza di governo ed esprime ruoli istituzionali di rilievo come il ministro dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente: ovvero i ruoli di governo determinanti sia nella definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sia nella gestione governativa degli aspetti ambientali, energetici e produttivi, nei quali si inquadra la vicenda dello stabilimento Eni di Stagno. Per questo sollecitiamo il Movimento Cinque stelle e i suoi rappresentanti istituzionali, ad ogni livello, a mostrare lo stesso grado di impegno e responsabilità che il Pd ha messo in campo per tutelare l’ambiente, il lavoro e prospettive di sviluppo anche sulla questione Eni Stagno, in un quadro di collaborazione tra gli enti locali e di trasparenza verso i cittadini delle nostre comunità.

Nel tavolo nazionale, secondo noi, dovrà essere superata, con gli atti conseguenti, la questione relativa al progetto del gassificatore e condividiamo infine la proposta dei sindaci relativa all’utilizzo dei possibili finanziamenti per la sicurezza dell’impianto e il miglioramento della produzione di lubrificanti per i quali il sito di Stagno è particolarmente specializzato nel gruppo Eni".


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