Cronaca

Piazza Attias, aggressione a carabinieri e polizia municipale: le reazioni della politica

La solidarietà di tutte le componenti del consiglio comunale alle forze dell'ordine aggredite martedì scorso in pieno centro

Un'insensata aggressione con calci, pugni, sassi e bastoni. È stato un tardo pomeriggio di follia, quello a cui martedì 20 ottobre, poco prima delle 19, hanno dato vita circa cinquanta giovanissimi, molti dei quali minorenni. I ragazzini, durante i controlli anti-Covid da parte delle forze dell'ordine, hanno infatti accerchiato e aggredito carabinieri e polizia municipale, intervenuti sul posto in seguito alla segnalazione di assembramenti. Violenze riprese in un video postato sui social dal consigliere comunale della Lega Alessandro Pierini e che, nel giro di poche ore, hanno fatto il giro dei media nazionali.

Piazza Attias | Aggressione alle forze dell'ordine, la condanna di Salvetti: "Atto grave, intollerabile. Decisioni nel Cosp"

Unamine la condanna del mondo politico cittadino, che, da sinistra a destra, ha manifestato la propria solidarietà alle forze dell'ordine. "Le regole devono essere rispettate rigidamente", ha affermato Paolo Fenzi del Partito Democratico, "la politica del buonismo e del dialogo non basta più", ha tuonato dall'opposizione Andrea Romiti di Fratelli d'Italia, mentre Costanza Vaccaro (Lega), pur chiedendo pene esemplari, affronta il problema sul piano culturale-generazionale.  

Paolo Fenzi (Partito Democratico): "Rispettare rigidamente le regole, altrimenti costretti alla chiusura"

"Voglio innanzitutto esprimere la mia massima solidarietà alle forze dell'ordine e ai vigili urbani che si sono trovati in una situazione estremamente difficile durante lo svolgimento del loro lavoro - ha dichiarato Paolo Fenzi, capogruppo consiliare del Partito Democratico -. In questo momento, dato il forte aumento dei contagi e una situazione negli ospedali che inizia a farsi difficile, è necessario il massimo rispetto delle regole. Anche le famiglie e la scuola, oltre alle istituzioni, devono fare la loro parte. Il problema adesso non riguarda tanto gli spazi chiusi e i locali, che si sono prontamente adeguati al rispetto dei regolamenti, ma gli spazi pubblici all'aperto. Noi - ha continuato - vogliamo garantire una vita il più possibile normale salvaguardando anche questi spazi di socialità, ma questo non deve ovviamente scontrarsi con la sanità pubblica".

Quindi il comunicato del gruppo consiliare Pd: "L'episodio di martedì sera in Piazza Attias ci interpella in modo profondo sulla condizione di una parte della realtà giovanile livornese - si legge in una nota -. Con profonda preoccupazione, per la vicenda, intendiamo esprimere piena solidarietà alle forze dell'ordine ed al corpo di polizia municipale coinvolto nell'accaduto. Crediamo che in questa fase sia necessario da parte di tutti il massimo rispetto delle regole che il contesto storico richiede. Rispetto che richiama istituzioni, forze politiche e sociali, famiglie a collaborare con responsabilità nel definire percorsi e decisioni difficili. È compito anche della politica sostenere questa prospettiva, lavorando sulla piena corresponsabilità di diritti e doveri mediante la quale è possibile costruire una sana convivenza civile che può dare dignità, forza al lavoro ed allo studio di ognuno di noi, qualità ai nostri rapporti con gli altri".

Marco Bruciati (Buongiorno Livorno): "Violenza ingiustificabile, ma la soluzione non è il coprifuoco"

 "Quello che è successo in piazza Attias è un caso particolare - ha dichiarato Marco Bruciati (Buongiorno Livorno) -, un assalto alle forze dell'ordine in pieno giorno non accade spesso, anche se non so con precisione cosa abbia scatenato l'ingiustificabile violenza. Sicuramente la soluzione a eventi del genere non è certo la repressione. Chi commette illeciti è giusto che venga identificato e sanzionato secondo le legge. Sicuramente si può provare a fare un riflessione sul clima di tensione e indifferenza in cui viviamo in questo periodo e che vede nei giovani e giovanissimi, protagonisti degli episodi di violenza di piazza Attias e del quartiere Venezia, la fascia più coinvolta".

"L'unica soluzione, pur navigando a vista, è quella di fornire maggiori strumenti ai ragazzi per aiutarli a reagire - ha aggiunto -. Non sono per la repressione come strumento di controllo, semmai avrebbe più senso provare a rendere sicuri gli spazi di aggregazione, e in questo contesto generale ha un ruolo fondamentale la scuola che deve rimanere il più possibile aperta, in presenza e soprattutto sicura. Se si confrontano col contesto scolastico è chiaro che sono più al sicuro ed è in classe che i ragazzi, i più fragili soprattutto, possono trovare il modo di parlare anche di questa situazione che, per forza di cose, destabilizza".

Marco Talini (Futuro!): "Aggressione inammissibile, ora serve fermezza"

"Mi colpisce molto l'incapacità di comprendere la gravità della situazione - ha sottolineato Marco Talini di Futuro! - È un fenomeno che interessa una piccola parte di ragazzi, perché mi sento di dire che la maggior parte dei giovani ha capito perfettamente la situazione in cui viviamo e si comporta di conseguenza. Alcuni però, forse perché abituati a trascorrere tanto tempo fuori casa, faticano a capire che la nostra libertà, in questo momento, finisce dove comincia la salute, propria e della collettività".

"Non c'è niente di male in linea di massima nel ribellismo giovanile - ha continuato -, ma in questo contesto giustificare troppo non fa bene, è necessaria un po' di fermezza. Ho sempre sostenuto la posizione di Salvetti, ferma ma comprensiva, ma ora è il momento di darsi una regolata. La seconda ondata si affronta con senso di responsabilità. Il lavoro delle forze dell'ordine è complesso, ora più che mai, e non è ammissibile che persone che svolgono il proprio mestiere vengano aggredite così. Livorno, comunque, non è una città in preda alla criminalità, è una città complessivamente tranquilla e i fenomeni delle ultime settimane poco hanno a che vedere con la criminalità, è questione di salute pubblica". 

Simoni (Casa Livorno): "Sbagliato generalizzare ed accusare tutti i giovani"

"Stiamo vivendo un momento particolarmente difficile e complicato - ha dichiarato Cinzia Simoni, presidente del gruppo consiliare Casa Livorno -. Per prima cosa voglio manifestare la mia piena solidarietà agli uomini e alle donne delle forze dell'ordine che sono state vittime di questo scellerato attacco. È stata un'azione che va ad inserirsi in un clima di diffidenza e di ostilità che viene alimentata dai cosiddetti 'negazionisti', che fomentano dubbi, perplessità e rabbia parlando di 'dittatura sanitaria' destabilizzando una parte di popolazione".

"Purtroppo i numeri parlano chiaro - ha continuato -, siamo di nuovo in emergenza e il mese che abbiamo davanti sarà probabilmente quello più duro. La situazione è grave, a Livorno i posti letto Covid sono esauriti, non si può gridare al complotto. Chi lo fa rischia di influenzare alcuni soggetti, che poi possono reagire in maniera sbagliata. È però sbagliato gettare la croce addosso a tutti i giovani: i fatti di piazza Attias, come quelli dello scorso sabato sera in Venezia, vedono coinvolte poche decine di ragazzi, la maggior parte dei giovani è invece rispettosa delle regole. Dobbiamo capire che accettare una piccola limitazione della nostra libertà oggi significa garantire il benessere di tutti ed impedire che vengano messe in atto misure ancor più restrittive. Non serve la repressione - ha aggiunto Simoni -., serve parlare il loro linguaggio con incontri ad esempio nelle scuole e capire come mai non riescono ad accettare alcune piccole limitazioni. Si tratta, alla fine, di un sacrificio minimo. Quello che manca oggi per mettere in piedi iniziative di questo tipo è purtroppo il tempo".

Andrea Romiti (Fratelli d'Italia): "Nessun dialogo con i violenti, serve solo punire"

"Quello che è successo ieri e lo scorso weekend in Venezia - ha affermato Andrea Romiti (Fratelli d'Italia) -, è il frutto di un comportamento sbagliato del sindaco che continua ancora oggi a tentare la via del dialogo. La movida molesta che ha caratterizzato tutto il periodo estivo ha generato in una parte dei giovani livornesi, i più ribelli e meno inclini a seguire le regole, un atteggiamento violento. Stiamo facendo una pessima figura a livello nazionale, siamo alla soglia delle baby gang e la colpa è da ricercarsi nella volontà politica. A Livorno è difficile seguire le regole perché c'è da tempo la possibilità di non rispettarle, è un fatto culturale. Il dialogo può anche andar bene - ha concluso -, ma solo con chi si comporta secondo le regole. Con chi delinque non c'è spazio per il dialogo, c'è solo da punire".

Costanza Vaccaro (Lega): "Superato ogni limite, necessarie pene esemplari"

"Con scene di questo tipo di violenza contro le forze dell'ordine si è ampiamente superato il limite - ha dichiarato Costanza Vaccaro (Lega) -. Ci sono due tipi problemi, di cui il primo è di ordine generazionale-culturale: io mi chiedo che educazione abbiano ricevuto questi ragazzi, che sembrano non nutrire alcun rispetto nei confronti delle forze dell'ordine. Abbiamo visto episodi da vero e proprio far west e non si può pensare di risolvere il problema con delle lettere buoniste come ha fatto il sindaco, che non portano a niente se non ad aver speso 7mila euro per realizzarle ed inviarle. Ora mi aspetto che ci siano delle pene esemplari: mi auguro che i colpevoli di queste violenze vengono rintracciati e puniti.

"Il secondo problema - ha proseguito la consigliera - riguarda le forze dell'ordine: non hanno strumenti e direttive per intervenire in situazioni del genere, come dimostra il fatto che sono state costrette a ritirarsi per evitare di essere accusati di violenze. Mi chiedo poi se abbiano le disposizioni idonee per salvaguardare la loro incolumità. Chiusura degli spazi? Non voglio sostituirmi a sindaco, prefetto e questore perché saranno loro a dover valutare nel Cosp cosa fare e come intervenire in certe situazioni. Sicuramente questo è uno strumento che hanno a disposizione e che, come gli altri, può rappresentare un'opzione. L'importante è che venga trovato un rimedio: la situazione adesso è grave - ha concluso -, non possiamo accettare di vedere la nostra città alla ribalta delle cronache nazionali per episodi come questi".

Stella Sorgente (M5s): "Mettiamo i giovani al centro di una discussione politica"

"Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza a tutte le forze dell'ordine aggredite dai giovanissimi in piazza Attias e, in particolare, agli agenti della polizia municipale che sono rimasti feriti - ha scritto in un comunicato a firma del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Stella Sorgente -.  Ci aspettiamo che l'amministrazione comunale, nella persona del sindaco, condanni fermamente tutti gli episodi violenti degli ultimi giorni e ponga la dovuta attenzione sulla situazione della polizia locale. Abbiamo depositato una mozione dove si propone un'indennità giornaliera per gli agenti che operano in via continuativa nei servizi esterni e proponiamo che possa essere introdotta l'indennità giornaliera di 10 euro al giorno in ragione delle molteplici funzioni che gli agenti di Polizia locale stanno svolgendo, specie in questa fase di emergenza Covid e che, come purtroppo abbiamo riscontrato, talvolta portano ad ulteriori rischi per la loro incolumità. 

"È necessario poi mettere i giovani al centro di una discussione politica - continua Stella Sorgente -. I fatti di piazza Attias sono il risultato di un lungo periodo estivo di lassismo e totale assenza di controlli che, adesso, vengono sostituiti con la presenza delle forze dell'ordine in strada. Giusto che ci siano presidi nelle zone calde della città ma bisognava muoversi prima, così si crea solo confusione che destabilizza i più giovani, non abituati a seguire le regole e ad avere dei limiti, che vanno invece imposti. Mi auguro che oltre alle forze dell'ordine tornino in campo anche gli operatori di strada, aiuto prezioso per i più giovani. Quello che è successo deve essere un pretesto per analizzare la condizione giovanile e fare una riflessione permanente, non limitata a casi estremi".

Potere al Popolo: "Sbagliato attaccare un'intera generazione"

Potere al Popolo, infine, ha affidato il proprio pensiero sui fatti avvenuti in piazza Attias ad un comunicato stampa. "Il turbolento pomeriggio di martedì 20 ottobre in Piazza Attias - si legge nel comunicato - è solo l'ultimo degli eventi saliti alla ribalta cittadina (seguendo il trend nazionale) che riguardano i giovani e quello che sta succedendo loro durante questa pandemia Covid. Partiamo precisando che la mascherina è sacrosanta e va portata. E che tutt'ora, in tutte le fasce d'età, ci sono persone che negano il suo beneficio nella lotta contro il virus (vedasi Negazionisti Covid su Google).  Non si può bombardare mediaticamente un'intera generazione rea solamente di avere l'età sbagliatissima nel momento più sbagliato degli ultimi 100 anni".

"Il problema di fondo nella tesi di chi attacca sempre e solo i giovani additandoli come irresponsabili, maleducati e senza quel 'rispetto che una volta c'era verso le persone più adulte' - continua il comunicato -, è che questa generazione viene attaccata da prima dell'emergenza sia direttamente con accuse di mancanza di voglia di lavorare e di valori, sia indirettamente con una realtà che affossa ogni speranza di credere in un futuro migliore, una realtà priva di ogni empatia intergenerazionale. C'è una società di vecchi con garanzie e di giovani abbandonati a sé stessi a cavarsela da soli. Nei giorni scorsi abbiamo parlato come Potere al Popolo di come tutte le statistiche su precariato, disoccupazione e povertà vedano i giovani i più colpiti, come tutti gli spazi siano spesso loro bloccati con la solita retorica che il giovane non sa o non merita.

"Ecco, se vogliamo parlare di come i giovani stiano reagendo a questa situazione - si legge ancora - non possiamo farlo senza immedesimarsi in un ragazzo di 16 anni che ha voglia di conoscere, stare con gli amici e lottare in qualsiasi modo ritenga giusto per un futuro che gli è stato tolto e contro un presente che lo vede come il nemico numero uno per la sregolatezza delle sue abitudini (a 16 anni). Sarebbe importante, infatti, che personalità livornesi dello sport, della musica, del teatro e della movida tendano una mano verso i giovani dicendo loro che sono capiti, che è normale che se un ragazzo viene preso, buttato a terra e cercato di caricare su una volante tutti i suoi amici reagiscano nel difenderlo, perché quella in questo momento, a 16 anni, è loro realtà. L'amicizia".

"Ed è sacrosanto, come la mascherina, che sia così - continua il comunicato -. Quando hai 16 anni inizi a creare la tua famiglia fatta di persone conosciute a scuola (ed erano SEI MESI che non ci andavi), per strada, su internet; e questa realtà forse resterà con te tutta la vita, crescendo e maturando insieme, e facendo, a volte, qualcosa di cui non si va fieri. Così i giovani inizieranno ad ascoltarvi, a mettere la sacrosanta mascherina e a responsabilizzarsi per costruire, insieme, un futuro migliore. Un futuro che sarà il loro presente fatto di lavoro e l'opportunità di essere cosa una persona preferisce. E se continuiate a considerarla una guerra fra adolescenti fannulloni e vecchi responsabili non andremo da nessuna parte.  E voleranno sassate. Perché in guerra ci si fa male".


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