Cronaca

Assunta a tempo indeterminato dopo la gravidanza, Elisa si racconta: "Felice, ma non dovrebbe essere un caso isolato"

La 31enne lavora per la Steel Project Engineering di Livorno: "Il mio capo mi ha anche dato una maternità aggiuntiva e ora posso portare mia figlia in ufficio"

Quante volte è capitato di leggere storie di donne che una volta comunicato al datore di lavoro che sono incinte vengono licenziate o non viene rinnovato loro il contratto? Di esempi, purtroppo, ce ne sono tanti, sicuramente troppi. Il voler creare una famiglia e di conseguenza l'andare in maternità non dovrebbero essere una "colpa", anzi. Ecco quindi che la storia di Elisa Severi, 31 anni ingegnere di Grosseto lavoratrice per la Steel Project Engineering di Livorno, merita di essere raccontata.

Così come merita un elogio il suo datore di lavoro, Giovanni Costa 49enne livornese a capo dell'azienza di ingegneria, che venuto a sapere della gravidanza di Elisa non solo le ha concesso una maternità 'aggiuntiva' retribuita, ma a febbraio di quest'anno l'ha anche assunta a tempo indeterminato. Ed è proprio la mamma della piccola Rachele, nata lo scorso marzo, a raccontare a Livornotoday le emozioni che ha vissuto in questi mesi. 

Buongiorno Elisa, la sua storia è quella che ogni mamma vorrebbe per sé e la propria famiglia. 
"Esatto. Immagino che molte altre donne possano capire la mia ansia nel non sapere cosa mi sarei dovuta aspettare dal punto di vista professionale essendo una libera professionista. Purtroppo ancora tante  devono combattere con le unghie e con i denti per avere un lavoro e spesso non possono 'permettersi' di avere figli. Non parlo solamente in senso economico, ma anche perché è molto difficile far carriera, lavorativamente parlando, e fare allo stesso tempo la mamma". 

Come ha reagito il suo datore di lavoro alla notizia?
"Sono entrata in azienda a inizio 2019 e anche il mio compagno ci lavora. Quando siamo andati dal nostro capo lui inizialmente pensava che ce ne volessimo andare. Poi quando gli abbiamo dato la notizia della mia gravidanza ci ha fatto le congratulazioni e poi mi ha subito detto di non preoccuparmi". 

Come le ha comunicato la buona notizia?
"Mi spettavano due mesi di maternità dopo la nascita di Rachele invece mi ha detto che potevo restare a casa con la bambina fino a dicembre 2021 e che mi avrebbe comunque pagato. Non era assolutamente tenuto a farlo, visto che io ero libera professionista, e questo mi ha rassicurata molto e mi ha permesso di vivere una gravidanza più serena anche perché i miei genitori e quelli del mio compagno non abitano vicino". 

Com'è stato poter stare a casa e veder crescere la propria figlia?
"Bellissimo, ma non sono rimasta con le mani in mano. Non appena la bimba mi dava tregua, mi mettevo a lavorare, spesso anche di notte. Ho fatto tanti sacrifici ma ne sono stata felice, perché per me lavorare è importante ed ogni donna dovrebbe poterlo fare ed essere fiera di farlo, senza però mai dover rinunciare al suo ruolo di mamma". 

Quando poi è tornata a lavoro ha avuto un'altra bella notizia. 
"Sono stata assunta a tempo indeterminato, ma non è tutto. Mi è stato permesso di portare mia figlia a lavoro (in ufficio c'è un box tutto per lei, ndr) e di conseguenza non l'ho mandata subito all'asilo, dove invece andrà da settembre, visto il periodo particolare a causa del Covid".

Di cosa si occupa ora nell'azienda?
"Ho iniziato come ingegnere strutturista, ora sono inserita nel team per quanto riguarda le certificazioni e nell'ufficio gare. La nostra azienda è in rapida crescita e in soli due anni ha raddoppiato i propri dipendenti". 

C'è un messaggio che vorrebbe trasmettere?
"Confrontandomi anche con altre mamme purtroppo la mia storia sembra quasi un'eccezione. Alcune possono permettersi di licenziarsi o rimanere per mesi a casa senza stipendio per il bene dei loro figli mentre altre sono obbligate a rientrare a lavoro troppo presto, a discapito dei propri figli. Per fortuna non va sempre così e dovremo combattere tutti affinché tutto questo cambi". 

(le foto sono state gentilmente concesse da Elisa)


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