Cronaca

Maturità 2020, studenti e professori in classe per la prova orale: "Non è stato un vero esame, ma..."

Le sensazioni dei ragazzi e dei docenti al rientro in aula tra misurazione della temperatura, gel igienizzante e distanziamento. L'Assessore regionale Grieco: "Adesso si torni in aula a settembre"

Dopo quasi quattro mesi dall'ultima campanella questa mattina, mercoledì 17 giugno, le scuole superiori hanno accolto i primi studenti impegnati nella prova orale della maturità, unico appuntamento di un esame destinato a passare alla storia. A farla da padrone sono stati il silenzio nei corridoi e le misure di sicurezza. "La didattica a distanza ha adulterato la realtà e messo in crisi tutti gli equilibri - sottolinea il professor Massimo Ghirlanda, insegnante di Lettere del Vespucci -, ma era l'unica soluzione. I ragazzi hanno dovuto rinunciare a tanti riti legati all'esame di maturità e hanno perso momenti che si possono vivere soltanto in quinta. È un peccato ma, alla fine, nel meccanismo della didattica a distanza l'esame è la cosa più normale".

Per l'occasione, l'assessore regionale all'Istruzione, Cristina Grieco, ha voluto fare di persona gli auguri agli studenti e per questo si è recata, nelle prime ore della mattina, al Vespucci: "Era importante che l'esame si svolgesse a scuola e non davanti a un pc - le sue parole - perché i ragazzi, con il lockdown, hanno subito un taglio netto con la loro quotidianità. A loro vanno i miei migliori auguri per un futuro radioso e anche per il futuro della scuola che, a settembre, deve ripartire". 

Maturità 2020, gli studenti livornesi: "L'ansia è tanta, fare lezione da casa non è come stare in classe"


Marta Alessandrà

Il sorriso di Marta Alessandrà racconta di un esame terminato e dell'ansia passata. "Sono contenta e soddisfatta - racconta -, stanotte non ho chiuso occhio ma è stata una fortuna essere la prima della classe ad affrontare l'esame. Mi sono mancati i miei compagni in questi mesi e posso dire che questo è stato un ultimo anno un po' triste". Sulla stessa linea d'onda anche Martina Terreni: "Gi ultimi mesi sono stati duri, fare lezione da casa non è come stare in classe. Inoltre, fino all'ultimo non avevamo ben chiaro come si sarebbe svolto l'esame e anche questo mi ha messo un po' in agitazione. Sono la prima della mia classe a fare l'esame e non so come andrà, spero bene". Leggera preoccupazione anche sul volto di Virginia Bianchi mentre si avvicina all'aula dove la commissione è già riunita. "Mi dispiace non poter vedere i sorrisi dei miei professori, nascosti dalla mascherina - confida-. Abbiamo perso l'anno che doveva essere il più bello perdendoci momenti che nessuno potrà resstituirci". 

"È mancata la percezione di essere davvero a un passo dall'esame"


Antonio Santonocino e Giovanni Tartarelli

"Sono agitato, manca poco al mio esame - racconta Giovanni Tartarelli, del liceo classico "Niccolini-Palli" -. Non ho vissuto questo momento come avrei immaginato, mi è mancata la percezione di essere alla fine del percorso scolastico, di essere a un passo dall'esame di maturità". Stesse parole anche per Antonio Santonocino: "Gli ultimi mesi sono stati diversi, un po' strani, ma comunque fondamentali. Sono contento di questi cinque anni, peccato per l'ultimo periodo".

I professori: "Fatto un bel lavoro insieme agli studenti, i risultati sono più che dignitosi"

Esperienza nuova anche per i professori, costretti a reimpostare un metodo di insegnamento che, tuttavia, ha prodotto risultato soddisfacenti: "L'esame si sta svolgendo con regolarità senza particolari problemi - spiega Paolo Galletti (nella foto a destra), docente di Italiano e Latino al liceo Enriques -, stando attenti alle misure di sicurezza e in modo tale che i ragazzi non si sentano in difficoltà. Alla fine è un esame che mette il candidato in condizione di dimostrare le proprie competenze". 

"Per ovvi motivi è venuta meno la preparazione della prima e della seconda prova - aggiunge Daniele Caluri (nella foto a sinistra), professore di Disegno e Storia dell'Arte - e l'esame si è ridotto al solo orale. Tuttavia sia noi che i ragazzi abbiamo sopperito a questa mancanza con il lavoro fatto nei mesi precedenti. E devo dire che in questo liceo è venuto spontaneo fare un lavoro in tandem fra professori e studenti, con il supporto delle famiglie, che ha prodotto risultati più che dignitosi. Tutto sommato non ci possiamo lamentare, le aspettative non sono andate deluse".

"Questo non è un esame, ma va bene così. Sono soddisfatto di quanto fatto"

Dal liceo scientifico Enriques esce anche Daniel Madan, uno dei quattro rappresentanti di istituto, fresco di esame e pronto a stappare una bottiglia di spumante. "Sono molto felice per le precauzioni prese dalla scuola - racconta Daniel -, dal gel disinfettante ai sacchetti per gli zaini, fino al mantenimento delle distanze. L'esame? Abbiamo parlato dell'elaborato fatto e poi ho presentato il mio progetto. Posso dire che la questione dei crediti ha ridotto l'importanza dell'esame, probabilmente non andava neppure fatto, ma va bene così. È stato comunque un bell'anno scolastico, sono soddisfatto di come si sia concluso".    

"Mi dispiace per gli ultimi mese, però l'orale a porte chiuse mi ha dato tranquillità"


Oliver Manfrè e Giorgia Lo Coco

Oliver Manfrè e Giorgia Lo Coco sono davanti al liceo scientifico "Cecioni". Lui sta per entrare a scuola, lei invece - raggiante e con un mazzo di fiori in mano - è appena uscita dopo aver sostenuto la prova. "Non sono nervoso, parto con un buon credito - racconta Oliver -. Certo, gli ultimi mesi non sono stati facili, le lezioni sono state completamente diverse e poi abbiamo perso tantissimi momenti, dalla gita scolastica ai pomeriggi di studio in compagnia, che non torneranno più. Peccato". È contenta invece Giorgia. "Svolgere l'esame a porte chiuse è stato un bene perché, essendo una persona ansiosa, mi sono sentita più tranquilla. Ho fatto entrare solo una mia carissima amica e credo che se l'esame fosse stato aperto al pubblico avrei avuto molta più preoccupazione".

"I professori ci sono stati vicini e ci hanno sempre tranquillizzato"


Matilde Martelli

Matilde Martelli dell'Iti racconta le prime sensazioni una volta terminato l'orale: "L'attesa è stata caratterizzata da molta ansia e incertezza, però i nostri professori sono stati bravi a tranquillizzaci e sono sempre stati molto disponibili. L'esame è andato bene, sono soddisfatta, anche se tutto è stato strano e diverso dal solito, non lo scorderò mai. Resta il dispiacere di non averlo potuto condividere con i compagni di classe, ma è stata lo stesso una bellissima esperienza”.


Si parla di