Cronaca

Nuovo Dpcm, c'è la firma di Draghi. Chiusura scuole in zona rossa, spostamenti e riaperture: i provvedimenti fino al 6 aprile

Istituti chiusi anche nelle fasce arancioni e gialle se nel territorio si registrano 250 casi di Covid ogni 100 mila abitanti per almeno 7 giorni di fila

Mario Draghi ha firmato il suo primo Dpcm (qui il testo completo) che entrerà in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile. Anche l'attuale premier prosegue nella linea rigida e nel nuovo decreto sono previste misure più restrittive soprattutto nelle zone rosse come la chiusura di tutte le scuole: "La variante inglese ha una fascia di penetrazione nelle fasce generazionali più giovani - sottolinea il ministro Roberto Speranza - e per questo non possiamo correre rischi". I ristoranti continueranno ad avere le saracinesche abbassate la sera e resterà attivo anche il coprifuoco dalle 22 alle 5. Le nuove misure sono state prese nell'ottica di cercare di ridurre il numero di contagi in Italia e scongiurare un nuovo lockdown generale come successe un anno fa. 

Dpcm Draghi, tutte le regole

Chiusura scuole
Il capitolo riguardante l'istruzione è la grande novità rispetto ai precedenti decreti. Il governo ha stabilito che nelle zone rosse le scuole di ogni ordine e grado dovranno restare chiuse. Stessa sorte anche per gli istituti nei territori in zona arancione o gialla dove sarà obbligatoria la didattica a distanza se in quelle zone si registrano 250 casi di Covid ogni 100 mila abitanti per almeno 7 giorni di fila. Il provvedimento può riguardare anche singoli comuni, come accaduto a Cecina, non necessariamente un'intera regione. 

Spostamenti tra regioni
Il divieto di spostamento tra regioni verrà prorogato fino al 6 aprile e, di conseguenza, anche a Pasqua non sarà possibile andare a trovare parenti e amici al di fuori della propria regione. Si potrà "sconfinare" solamente per comprovati motivi di salute, lavoro o necessità e sarà obbligatoria l'autocertificazione. 

Visite a parenti, amici e seconde case
Permessa in zona gialla in ambito regionale la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni. Le stesse regole valgono per la zona arancione, ma solo in ambito comunale. Nelle zone rosse, come ad esempio Cecina, non sarà possibile invece andare a trovare parenti o amici. È consentito recarsi nelle seconde case in zona gialla o arancione (anche se si trovano fuori regione) ma solo al nucleo familiare e soltanto se la casa è disabitata. Tutto questo non è possibile se le abitazioni sono in zone rosse o arancione scuro.

Gli impianti sciistici non riapriranno 

Apertura negozi
I negozi rimangono aperti in tutte le zone, nei weekend invece i centri commerciali resteranno chiusi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. Rispetto all'ultimo decreto Conte, in zona rossa dovranno abbassare la saracinesca anche parrucchieri, barbieri e centri estetici. 

Bar e ristoranti
Non ci saranno novità rispetto al passato. Nelle zone gialle i ristoranti sono aperti a pranzo (massimo 4 persone per tavolo a meno che non si tratti di conviventi) ma non a cena, con possibilità di asporto fino alle 22 mentre non ci sono limiti alle consegne a domicilio. Nelle zone arancioni e rosse la ristorazione è sospesa, tranne l'asporto sempre fino alle 22. 

Musei riaperti in zona gialla

Cinema, teatri, palestre e impianti sciistici. 
Altra grande variazione rispetto all'ultimo decreto è la riapertura, in zona gialla, di cinema e teatri a partire dal 27 marzo. Gli spettacoli si potranno svolgere, al chiuso e all'aperto, con posti a sedere assegnati e distanziati nel pieno rispetto delle norme antiCovid. Chiuse invece le sale da ballo, i bingo e le discoteche. Stessa sorte anche per palestre, piscine e impianti di sci. Sarà invece consentito, come sempre, poter svolgere attività motoria all'aperto. 


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