Cronaca

Piazza Garibaldi, la denuncia dell'associazione di quartiere: "Zona invivibile in mano a bande di criminali"

Il presidente di 'Vivi Garibaldi', Antonio Paperini, ha scritto a sindaco e questore: "Baracchine usate come latrine e nessun presidio fisso. Ogni giorno assistiamo a spaccio, colluttazioni e degrado"

"Una zona invivibile, insicura, dominata dalle bande di stranieri". Così viene descritta piazza Garibaldi dall'associazione del quartiere 'Vivi Garibaldi' che, evidentemente stanca di dover assistere impotente al degrado in cui è tornata l'area, ha deciso di scrivere una lettera al sindaco Salvetti e al questore Massucci per denunciare quanto avviene giornalmente davanti agli occhi dei cittadini. Nella parole del presidente Antonio Paperini c'è tutta l'amarezza di un quartiere, residenti e onesti commercianti, in cui prevale il senso di abbandono. "Il territorio - sottolinea Paperini -, non più presidiato continuativamente dalle forze dell'ordine, può considerarsi ad elevatissimo rischio e pericolo di criminalità. Con profonda amarezza e nostro malgrado, dobbiamo constatare che non sono stati fatti quei passi necessari per garantire una sicurezza adeguata a chi abita e vive il quartiere". 

La denuncia di "Vivi Garibaldi": "Ecco tutte le criticità del quartiere" 

Paperini elenca le zone nevralgiche del quartiere, teatro giornaliero di "spaccio, colluttazioni, anche con l'uso di armi, e degrado", evidenziando come sia cambiato anche il contesto sociale che rende esplosiva la situazione: "Inizialmente - spiega Paperini - le diverse etnie straniere presenti nel nostro quartiere sembravano voler ricercare una integrazione con i residenti. Oggi le stesse, ormai organizzate in bande, sono divenute i veri e propri padroni di un territorio che non è più presidiato continuativamente dalle forze dell'ordine e dunque conseguentemente insicuro". 

"Le baracchine sono luoghi di miseria e abbandono"

L'attenzione poi si sposta sulle numerose baracchine della piazza: "Questi manufatti, spesso scambiati per latrine, sono divenuti luoghi di miseria ed abbandono, dove si accumula sporcizia, delle vere e proprie 'residenze' per i ratti della zona, nascondigli per la droga, covi di traffici illegali, di spacciatori che 'lavorano' 24 ore al giorno, in poche parole uno spettacolo indecoroso ed indecente". Nell'occhio del ciclone anche la baracchina che sarebbe dovuta diventare un presidio fisso della polizia municipale: "Ci sfugge la sua utilità visto che le sue aperture da sporadiche sono diventante assenti". 

"Abbiamo paura per la nostra incolumità" 

"Gli sforzi che la nostra associazione ha messo in campo sono evidenti a chiunque - continua il presidente Paperini -. Nonostante la pandemia e le varie restrizioni di questi ultimi due anni, siamo sempre stati presenti ed attivi, onorando gli impegni assunti con l'amministrazione come dimostra il rinnovo del Patto di collaborazione per la cura del verde. Tuttavia alcuni dei nostri soci hanno giustamente espresso timori per la propria incolumità, considerate le condizioni al contorno".

La denuncia dell'associazione si chiude ponendo l'attenzione sulle telecamere, mettendone in dubbio il funzionamento considerandota l'inefficacia. "Nonostante le numerose telecamere installate - conclude il presidente di Vivi Garibaldi' -, alcune anche recentemente, le bande della zona continuano a delinquere impunemente, come se questi apprestamenti non esistessero. Su queste abbiamo delle perplessità, tenuto conto che sembrerebbero essere inutilizzate anziché utilizzate durante i momenti più cruenti che vive quotidianamente la nostra piazza".


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