Cronaca

Raccolta differenziata, Livorno virtuosa. Ma il porta a porta non piace a tutti

Raggiunta quota 65,9%, l'obiettivo è il 75% entro il 2021. Nogarin esulta: "Grazie a tutti", ma in città non tutti sono favorevoli al Pap

Uno degli obiettivi dell'amministrazione Nogarin era quello di portare la raccolta differenziata al 65% entro la fine del primo mandato. Missione compiuta visto che a marzo 2019 il dato parla chiaro: 65,9% con un incremento 17 punti percentuali rispetto al febbraio del 2018, quando la percentuale complessiva si era assestata al 49,04%. Ma non è finita qui. La vera missione dei Cinquestelle è il 75%: "Puntiamo a raggiungere questo dato nel 2021" le parole del sindaco Nogarin. Che aggiunge: "Finalmente siamo entrati nell'elenco delle amministrazioni virtuose e per questo io voglio ringraziare prima di tutto i cittadini di Livorno che ogni giorno si impegnano per differenziare correttamente i rifiuti. Sono loro i principali attori di questo cambiamento. E poi un grazie va ai lavoratori di Aamps che si sono saputo adattare a un modello nuovo dimostrando impegno e serietà". Al primo cittadino fa eco l'assessore all'ambiente Giuseppe Vece: "Si tratta di una vera e propria svolta green della città. Un esempio è quello della raccolta dell'umido: siamo passati dalle 718 tonnellate raccolte nel febbraio 2018 alle 1.220 tonnellate di quest'anno. Un incremento della produzione di organico di qualità che ritornerà ai cittadini sotto forma di compost gratuito, regalato da noi e da Aamps, proprio come abbiamo fatto nei giorni scorsi. L'altro grande risultato è quello legato alla drastica riduzione della produzione di indifferenziato". 
Per ringraziare la cittadinanza del risultato raggiunto, l'amministrazione ha deciso di avviare, insieme ad Aamps, una campagna di affissioni di 200 manifesti in tutta la città. A partire da lunedì 25 marzo, verranno affissi 100 manifesti 70x100 e altri 100 manifesti 100x140. 

I risultati quartiere per quartiere

Con l’avvio della raccolta differenziata porta a porta a Borgo di Magrignano, che partirà lunedì 1 aprile, ci sarà una copertura del 100% della città. I dati progressivi, quartiere per quartiere, raccontano che le percentuali di raccolta differenziata, dopo un picco iniziale, tendono a stabilizzarsi tra il 65 e il 67%. "Questo percorso di sostenibilità deve andare avanti, ce lo chiedono insieme ai ragazzi di FridaysForFuture, gli imprenditori dell’economia circolare e lo esige il nostro pianeta - aggiunge la vicesindaca Stella Sorgente - Livorno può alzare l’asticella e infatti il nostro obiettivo è già arrivare al 75% nei prossimi 2 anni. Per farlo continueremo a confrontarci con la cittadinanza, trovando soluzioni puntuali alle necessità legittime presenti in alcuni quartieri, così come continueremo a colpire chi invece vuol fare il furbo a discapito della collettività. Ci aiuteranno in questo l’adozione del nuovo regolamento sulla videosorveglianza, grazie al quale installeremo le fototrappole vicino ai cassonetti, e l’incremento degli ispettori ambientali”. 

La differenziata diventa un valore

Nel 2018 la produzione complessiva di rifiuti a Livorno è calata del 3,7% passando da 87.044 tonnellate a 83.841 tonnellate. Crolla del 19,8% la produzione di indifferenziato mentre aumenta il quantitativo di vetro e di plastica raccolto. "Questo - sottolinea Vece - si traduce in un guadagno per Aamps e dunque per il cittadini, visto che ogni tonnellata di vetro lo rivendiamo a 10 euro e ogni tonnellata di plastica a 125 euro".

Residenti e commercianti: "Idea buona, ma il servizio va migliorato"

Ma cosa pensano residenti e commercianti del porta a porta? Per avere un'idea più chiara siamo andati a fare un giro nei quartieri Venezia e San Marco. L'impressione avuta è che questo servizio sia stato ben accolto dalla cittadinanza ma pecca in alcuni punti che, giocoforza, andranno migliorati. 

Maurizio Gaglio, residente in via Palestro. Qui il Pap è iniziato da poco più di due settimane: "Sono favorevole alla raccolta differenziata, secondo me funziona bene. I cassoni con la tessera vengono svuotati sempre e sono sempre liberi". Erika Carrino titolare Trattoria Pizzeria La Scarpetta in via Mastacchi: "Mi trovo bene con la raccolta differenziata, non ho riscontrato nessun tipo di problema in questo periodo. Per ora funziona tutto come dovrebbe essere". ​ 

Di parere differente invece è Micol Borzatta residente in piazza XI Maggio: "Non mi trovo bene con la raccolta differenziata perché non è organizzata bene. L'idea di fare la differenziata è​ inteligente solo che non possono pensare di bloccare le persone con un numero limitato di ritiri. Io ho la tessera e usufruisco dei nuovi cassonetti solo che ripeto, la raccolta con un numero prestabilito di ritiri è organizzata male".

Dello stesso parere Corrado La Bruna, titolare Chalet San Marco, in piazza XI Maggio: "Sono favorevole alla raccolta differenziata fatta in casa, ma qui al bar è un problema. La gente non ha ancora capito come funziona e io tutte le sere dopo aver chiuso locale devo mettermi ad aprire i bidoni e controllare la spazzatura che è all'interno, per vedere che sia stata conferita in maniera giusta.  Bisogna educare le persone, c'è troppa ignoranza".  

Antonio Fidanzi, titolare del ristorante La Volpe e l'Uva, in viale Caprera: "Non mi trovo bene con la raccolta differenziata. I residenti continuano tutti i giorni a buttare nei miei bidoni i loro rifiuti. E poi c'è anche il problema del ritiro: non sempre vengono effettuati e molte volte non vengono rispettati i giorni prestabiliti". Parere negativo anche per Monica Inghilleri, residente in Vicolo delle Lavandaie: "Fatta così la raccolta differenziata non serve a nulla. Io mi pongo una domanda: come mai ogni volta che vado a buttare i rifiuti tutti i cassonetti sono vuoti e l'unico sempre pieno è quello della indifferenziata?". 


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