Cronaca

Torre della Cigna, il tribunale ordina lo sgombero. Ma Comune e Asia-Usb non ci stanno

Accolta la richiesta della società proprietaria di parte dell'immobile occupato. L'assessore alla casa Raspanti: "Preoccupati, non possiamo garantire una risposta all'altezza a un'emergenza sociale". Il sindacato: "Inutile e dannoso interrompere il percorso avviato con le istituzioni"

Abbandono immediato dell'immobile da parte delle famiglie che lo occupano. È quanto ordina il tribunale di Livorno alle famiglie che vivono alla Torre della Cigna, accogliendo di fatto un'istanza cautelare della San Teodoro, società proprietaria di buona parte del grattacielo. Una notizia appresa con preoccupazione, giovedì 8 agosto, dall'assessore al sociale, Andrea Raspanti, e dal sindaco di Livorno, Luca Salvetti, durante il Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica (Cosp).

"Non saremmo in condizione di dare una risposta sociale all'altezza della situazione sociale", ammette Raspanti che chiede di "gestire pacificamente il rientro alla legalità proseguendo un programma di più ampio respiro". Duro anche il sindacato degli inquilini Asia-Usb: "Lo sgombero sarebbe dannoso e inutile. Aumenterebbe soltanto l'emergenza vanificando il percorso virtuoso intrapreso con la precedente amministrazione e portato avanti con questa". Un'emergenza quantificabile in in "più di 100 persone, di cui 30 minori, e molti anziani con problemi di salute che, pur avendone diritto legale, non potrebbero più essere sostenute".

(Nelle prossime due pagine i comunicati del Comune di Livorno e di Asia-Usb)

Andrea Raspanti: "Per tutelare un privato si esporrebbe una città all'emergenza sociale"

Questa la posizione dell'assessore al sociale del Comune di Livorno, Andrea Raspanti, espressa con un comunicato stampa:
"Abbiamo espresso con forza la nostra preoccupazione per una situazione che, per tutelare gli interessi di un grande soggetto privato, espone la città a una vera emergenza sociale" ha dichiarato l'assessore Raspanti "Nel corso del precedente Cosp avevamo avanzato la richiesta della convocazione della Cabina di Regia per definire una programma graduale che permettesse all'Amministrazione comunale di far fronte all'esigenza di gestire un progressivo rientro della situazione cittadina nella normalità, mettendo bene in chiaro che gli sforzi dell'Ente sono al momento concentrati sulla liberazione della Chiccaia, che molte delle famiglie sgomberate dal Picchetto sono ancora senza una soluzione alloggiativa stabile e che il Comune non è in grado al momento di far fronte ad altre emergenze". 

IL RIENTRO NELLA LEGALITÀ -  "Nella seduta di ieri abbiamo rinnovato la richiesta della Cabina di regia e chiesto alla proprietà di procedere immediatamente alla messa in sicurezza dei rivestimenti esterni dell'immobile, dal momento che il provvedimento del tribunale è motivato da questioni legate alla tutela dell'incolumità degli occupanti. Abbiamo inoltre ribadito con convinzione che il Comune non è al momento in condizione di garantire una risposta sociale all'altezza della situazione, laddove un programma di più ampio respiro permetterebbe una gestione pacifica del processo di rientro nella legalità che è incluso nelle linee di mandato dell'Amministrazione".

INTERESSI PRIVATI ED ESIGENZE PUBBLICHE - "La situazione abitativa livornese è complicata ed estremamente precaria: non può rimettersi in sesto se "subisce" colpi che farebbero vacillare anche assetti sociali molto più solidi. È nostra intenzione affrontare ogni situazione, ma con i tempi e i modi migliori nell'interesse della città che siamo chiamati a rappresentare. Gli interessi privati, per quanto legittimi, devono essere armonizzati con l'esigenza prioritaria di tutelare la coesione sociale della comunità, secondo quando previsto anche dalla nostra Costituzione".  

Asia-Usb: "Azione di forza inutile e dannosa, la situazione diverrebbe ingestibile"

Questa la posizione del sindacato degli inquilini Asia-Usb espressa con un comunicato pubblicato sui social:

"La proprietà, la San Teodoro srl, dopo anni di menefreghismo e disinteresse è riuscita ad ottenere un'ordinanza di sgombero immediato da parte del tribunale di Livorno. Anni in cui numerose famiglie hanno trovato un rifugio liberando uno spazio abbandonato e lasciato al degrado, simbolo della speculazione edilizia degli anni '90. Famiglie che hanno subito uno sfratto, dopo aver perso il lavoro negli anni della crisi, e che di fronte all'alternativa tra la strada e la dignità hanno scelto quest'ultima". 

LE FAMIGLIE - "Famiglie che si sono prese cura di quella struttura avviando un percorso di dialogo con il quartiere e con le istituzioni nonostante le enormi difficoltà che hanno dovuto affrontare. Un percorso che, come sindacato, rivendichiamo pienamente e che ha portato negli ultimi tre anni ad un dimezzamento degli occupanti. Molti nuclei, infatti, hanno ottenuto una assegnazione e, complice il calo degli sfratti, non sono state sostituiti da altre famiglie".

LA SITUAZIONE - "Nonostante ciò, all'interno della torre della Cigna vivono ancora circa 110 persone tra cui oltre 30 minori e diversi anziani con problemi di salute. Un'azione di forza oggi vorrebbe dire interrompere bruscamente questo percorso virtuoso che è stato avviato con la scorsa amministrazione e che sta proseguendo con quella attuale. Vorrebbe dire scegliere di non affrontare i problemi ma bensì produrne altri ben peggiori e difficilmente gestibili. Vorrebbe dire mettere per strada oltre 100 persone senza che vi siano soluzioni adeguate. Perché la realtà è purtroppo questa, al momento difficilmente la nostra amministrazione sarebbe in grado di occuparsi di tutti i nuclei che, lo ribadiamo ancora una volta, hanno i requisiti di legge per essere sostenuti. La liberazione di quello spazio è possibile ma ha bisogno di un percorso graduale e serio che stiamo tutt'ora portando avanti".

IL DATO POLITICO - "Ma c'è anche un dato politico. Ci resta difficile non pensare agli ultimi avvenimenti di questi giorni. Diversi sgomberi e attacchi ai movimenti sociali che rientrano perfettamente nella logica Salviniana di colpire i deboli e le persone in difficoltà per non affrontare i veri problemi del nostro paese. Facciamo quindi appello a tutte le realtà democratiche, sindacali, associative e di movimento della nostra città affinché si arrivi a scongiurare un'azione di forza inutile e dannosa".


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