Cronaca

Violenza sessuale di gruppo, arrestati Lucarelli e Apolloni. Il gip: "Approfittato dello stato di alterazione della vittima"

Le motivazioni della misura cautelare nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari: "Pericolosità di reiterazione del reato per l'incapacità degli indagati di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte"

Sono pesantissime le accuse che, nella giornata di ieri venerdì 20 gennaio, hanno portato agli arresti domiciliari i calciatori del Livorno Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, entrambi 23enni. Secondo la procura milanese, i due giocatori sarebbero ritenuti colpevoli, insieme ad altri tre indagati a piede libero (tutti coetanei di Livorno), di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa statunitense per i fatti commessi lo scorso marzo 2022, a Milano, dopo una serata trascorsa nel locale Gattopardo in via Piero della Francesca. Per il giudice per le indagini preliminari, Sara Cipolla, la misura cautelare degli arresti domiciliari sarebbe stata necessaria perché "le modalità e le circostanze dei fatti-reato denotano una spiccata pericolosità sociale di chi è sottoposto a indagini, certamente tale da rendere assai probabile la reiterazione di analoghi comportamenti delittuosi". Non solo: "Assumono valore - si legge ancora nell'ordinanza - la facilità con la quale i due hanno approfittato dello stato di alterazione della vittima e del suo stato di bisogno per portarla prima in un appartamento a lei sconosciuto, filmarla a sua insaputa, cercando di non farsi scoprire dalla giovane, di trattenerla e quindi abusare di lei in gruppo, in spregio alle manifestazioni di dissenso esplicitate dalla stessa".

Violenza sessuale di gruppo, arrestati Lucarelli e Apolloni. Il Livorno: "Auspichiamo siano estranei ai fatti" 

I video sui telefonini degli indagati

Di alcuni momenti della serata, come riporta anche l'edizione di MilanoToday, ci sarebbero appunto dei video che investigatori e inquirenti avrebbero sequestrato già in estate sui cellulari dei cinque ragazzi e nei quali sembrerebbe chiaro il rifiuto della vittima di avere rapporti con i giovani. In particolare, secondo la ricostruzione di polizia e pubblico ministero, Apolloni e Lucarelli avrebbero abusato dello "stato di inferiorità psichica" della studentessa americana che quella sera dello scorso marzo aveva bevuto "dei drink" e che aveva "vuoti di memoria, intervallati da flash", come lei stessa ha raccontato agli inquirenti, con il gip che ha ritenuto la sua versione credibile e attendibile. 

Ed è ancora nell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Milano, che ha accolto la tesi del pm Alessia Menegazzo e dell'aggiunto Letizia Mannella, che si legge come Lucarelli e Apolloni avrebbero "agito in un contesto ludico e ricreativo, approfittando dello stato 'alterato' della giovane. Le modalità con cui è stata compiuta la violenza appaiono particolarmente allarmanti e denotano la spregiudicatezza degli indagati, in quanto risultano suscettibili di essere utilizzate dagli stessi in innumerevoli altri episodi". Inoltre, le esigenze cautelari sarebbero necessarie in quanto "gli stessi potrebbero verosimilmente in altre occasioni approfittare di una giovane ragazza ubriaca fuori da una discoteca per adescarla e portarla presso l'abitazione di uno dei due ragazzi, e quindi ivi abusare della stessa e riprenderla a sua insaputa. Emerge invero nitidamente dai video che riprendono la violenza e dagli ulteriori atti di indagine, in particolare le intercettazioni ambientali, l'incapacità degli indagati di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte, e la conseguente possibilità che gli stessi reiterino nei propri comportamenti delittuosi, convinti della propria innocenza".

Mattia Lucarelli arrestato, Cristiano difende il figlio: "Convinto della sua innocenza" 

Intanto, entrambi i giocatori presenteranno richiesta di revocare la misura cautelare degli arresti domiciliari al tribunale del Riesame di Milano. Lo fa sapere a LaPresse l’avvocato Leonardo Cammarata, legale di Mattia Lucarelli. Per la difesa dei giovani non sussistono esigenze cautelari a quasi un anno di distanza da fatti "ancora tutti da chiarire".


Si parla di