Cronaca

Toscana Pride, Livorno esce "fuori e controvento": in 20mila per i diritti di tutti. Video e Foto

Tantissime le persone alla parata Lgbtqia+ e altrettante ai margini della strada a sostenerle. Trentamila secondo gli organizzatori che gridano "No all'odio e alle discriminazioni"

Un momento della parata

Trentamila, come stimato dagli organizzatori, forse non sono. Ma almeno 20mila sì, eccome. Fra chi sfila al Toscana Pride 2022 da piazza della Repubblica alla Terrazza Mascagni, e chi, ai lati delle strade, magari cercando un angolo d'ombra, la parata Lgbtqia+ la sostiene con gli stessi cartelli, bandiere, collane arcobaleno, canti e balli di chi sfida il caldo per rivendicare i diritti di tutti.

Già, perché quei venti o trentamila che siano per le strade di Livorno, a partire dalle 16 di ieri 18 giugno, di caldo ne hanno sopportato come mai in questa fine di primavera che è già estate piena. Un'afa pazzesca che non ha fermato la voglia di manifestare,di urlare per "sacrosanti diritti non ancora riconosciuti", di restare sempre "fuori con il nostro orgoglio e la nostra viabilità e controvento resistendo ad ogni tentativo di cancellarci, invisibilizzarci, normalizzarci".

"Oggi a Livorno eravamo 30mila - dicono gli organizzatori -, non ci aspettavamo una partecipazione così ampia. Abbiamo scritto una pagina di storia di questa città e della nostra Toscana. Grazie a tutte le persone che con la loro presenza hanno voluto testimoniare l'impegno quotidiano nella lotta alle discriminazioni e all'odio. Insieme alla società civile alleata e presente in massa, la comunità arcobaleno ha dato una risposta colorata e pacifica ai venti d'odio che soffiano già da qualche tempo sul nostro Paese"

Una parata coloratissima, pacifica, ordinata, rispettosa. Tantissime le famiglie, genitori con bambini, nonne e zii. "A chi vuol farci indietreggiare sulla strada dei diritti - si è detto ancora dal palco della Terrazza -, a chi applaude per aver affossato una legge di civiltà, a chi costruisce la propria politica sui 'no' e sui muri, abbiamo fatto sentire la nostra voce forte ed unita. Chi ci descrive come una minaccia all'ordine pubblico e al pubblico decoro, chi ci vorrebbe silenti e conformi, oggi ha perso".

Alla testa del corteo, a tenere lo striscione del comitato organizzatore, c'erano anche il sindaco della città Luca Salvetti e l'assessore regionale Alessandra Nardini. Con loro, la rappresentanza delle 130 istituzioni che hanno dato il patrocinio alla manifestazione, molti dei quali con fascia tricolore e gonfalone. Un'invasione gaia caratterizzata dalla presenza di 9 carri di cui 6 delle associazioni del Comitato: Agedo, Arcigay Livorno, Arcigay Firenze "Altre Sponde" Ireos comunità queer autogestita, Arcigay Arezzo-Chimera Arcobaleno e l'immancabile trenino delle Famiglie Arcobaleno.

"Oggi - le parole del presidente del comitato organizzatore, Luca Dieci - è soprattutto il giorno in cui chiediamo, in italia, i nostri diretti. Che ultimamente siamo stati a un passo da toccarli ma che ci sono stati ancora una volta negati. Il vento che ci soffia contro è il libeccio, il vento contrario che smuove le barche: ma noi usciamo fuori e lo cavalchiamo a chiedere ancora quello che ci spetta di diritto".


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