Cronaca

Terrore in via Verdi, 19enne circondato e aggredito dal branco mentre cammina con la fidanzata. La madre: "Ho paura, mio figlio poteva morire"

Il racconto choc di una mamma dopo quanto capitato al figlio nella notte di martedì scorso: "Ha risposto a una provocazione ed ecco cosa è accaduto. Adesso siamo terrorizzati, vorrei cambiare città"

Lo hanno colto di sorpresa e aggredito in otto, schiaffeggiandolo e colpendolo sia con delle bottiglie che con delle catene. Attimi di vero e proprio terrore nella notte di martedì scorso per un 19enne livornese che, mentre rientrava verso casa dopo essere andato a prendere la fidanzata a lavoro, all'altezza di via Verdi si è imbattuto nella ferocia di un gruppo di persone di età più adulta che l'ha aggredito causandogli un trauma cranico e diverse contusioni. Si è salvato solo grazie ad un fisico atletico, che gli ha consentito di correre via dal luogo dell'aggressione, e alla scaltrezza della fidanzata che è riuscita ad avvertire i soccorsi facendo arrivare a sirena i carabinieri.

A dare la misura dell'episodio, inquietante, è la madre del giovane: “Mi sento una mamma fortunata - ha spiegato a LivornoToday -, mio figlio è riuscito a scappare e se l'è cavata, ma poteva morire. Ho paura, anzi abbiamo paura, non ci sentiamo al sicuro, siamo in pericolo. Se fosse capitato a qualcun altro, a una persona più sedentaria che non era in grado di scappare e che magari sarebbe potuta anche cadere nella fuga, di che cosa ci saremmo ritrovati a parlare adesso? Probabilmente non sarebbe stato più qui”.

Il tutto è scattato mentre il 19enne stava parlando con la fidanzata nella strada verso casa. A un certo punto uno del gruppo - che all'inizio era composto da 3-4 persone - si è avvicinato al giovane dicendogli che non doveva discutere con la compagna. “Uno di loro - prosegue la madre - gli ha strappato il marsupio e ha iniziato a schiaffeggiarlo. Lui ha risposto e cercato di reagire, il gruppo poi è aumentato di numero e dopo le bottigliate in testa è riuscito a divincolarsi per fuggire, proprio mentre queste persone stavano prendendo delle catene. Fortuna ha voluto che fossero tutti ubriachi e dunque in quel momento meno prestanti”. All'arrivo dei carabinieri, sul posto degli aggressori non c'era però più traccia. Le forze dell'ordine hanno fatto salire sull'auto il ragazzo, poi curato dai volontari e trattenuto in osservazione in ospedale fino alle 15 di mercoledì scorso.

Nella giornata di ieri, per quanto accaduto, è stata infine presentata denuncia contro ignoti ai carabinieri che hanno dato il via alle indagini. "Ma al di là della denuncia - conclude la madre - mi preme sottolineare la situazione di pericolo nella quale altri potrebbero trovarsi soltanto per aver risposto a delle provocazioni. Forse è meglio lasciar perdere, anche quando si ha ragione, ma resta comunque la paura. Quella che oggi mi fa riflettere e pensare di cambiare città perché non è possibile vivere con il timore di uscire di casa e il rischio di non tornarci". 


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