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Libri, sabato 23 marzo Jacopo Suggi presenta "La Torretta di San Lazzaro" al Museo Fattori

Sabato 23 marzo, alle 16.30 nella Sala degli Specchi del Museo civico Giovanni Fattori, si terrà la presentazione del libro "La Torretta di San Lazzaro - Il lazzeretto di San Leopoldo nella pittura livornese" di Jacopo Suggi. Presenti, oltre all'autore, Enrico Del Chicca, presidente del comitato "Il gioiello dimenticato - valorizza San Jacopo", e Giorgio Mandalis, presidente di "Livorno Come era" e autore della prefazione del testo.

Il comitato "Il gioiello dimenticato - valorizza San Jacopo", che da anni si impegna per la valorizzazione dell'antica cripta di San Jacopo e di altri monumenti presenti nel quartiere, nel 2021, accettando le richieste di un privato cittadino che ha voluto contribuire personalmente, si è occupata del restauro conservativo della vecchia torretta che si erge sulla spiaggia nota come scogli dell'Accademia e confinante con la scuola militare, vestigia del settecentesco lazzeretto di San Leopoldo. Anche in questa occasione, come già accaduto per la Cripta e il monumento di Pietro Leopoldo, al restauro è seguita anche la pubblicazione di un testo, che possa mettere in luce anche questa testimonianza della storia livornese.

La torretta, che da anni giaceva in stato di abbandona e a rischio crolli, è stata oggetto di un restauro conservativo, che benché non l'ha potuta riportare allo stato originale, ne garantirà la persistenza. Il libro "La Torretta di San Lazzaro - Il lazzeretto di San Leopoldo nella pittura livornese" scritto da Jacopo Suggi con interventi di Enrico Del Chicca e Giorgio Mandalis, è edito da Ctl Editore, ed è stato dedicato alla memoria di Paolo Fernandez Affricano.

Il testo indaga la storia della torre, come unica superstite di un gruppo di cinque, facenti parte del complesso del lazzeretto, rispolverando la vecchia titolazione della torre, dedicata a San Lazzaro. Inoltre l'indagine di Suggi, ha messo in luce la straordinaria peculiarità della torre, che è stata reiterata innumerevoli volte su tela dai pittori della scuola labronica, di cui il primo fu Mario Puccini, che lasciò in eredità ai pittori delle generazioni successive questo soggetto iconografico, con cui si confrontarono pittori come Benvenuto Benvenuti, Gino Romiti, Renuccio Renucci, Giovanni March, Renato Natali, Giovani Luxardo e tanti altri.

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Ingresso gratuito.


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