Politica

Giovani al voto, le risposte dei candidati sindaco agli under 30

Lavoro, cultura e turismo, sicurezza, stalli blu e rifiuti: ecco come la pensano Bruciati, Romiti, Salvetti e Sorgente. E sul ballottaggio c'è chi si schiera già  

I posti assegnati, giurano, sono casuali. Gabriele Nasca e Benedetta Cirillo, moderatori per Uni Info News del dibattito al The Cage con quattro candidati sindaco, siedono al centro: da una parte Luca Salvetti (Partito democratico-Mdp-Futuro-Casa Livorno) e Marco Bruciati (Buongiorno Livorno-Potere al popolo), dall'altra Andrea Romiti (Fratelli d'Italia-Lega-Forza Italia) e Stella Srogente (M5s). Nessun parallelismo a possibili alleanze in vista del ballottaggio, assicurano i candidati, anche se alla fine qualcuno non si sottrarrà alla richiesta di un endorsement che ufficialmente potrebbe arrivare solo dopo il primo turno delle elezioni comunali (si vota il 26 maggio).

Lavoro, cultura e turismo, sicurezza, stalli blu e rifiuti i temi affrontati (nelle pagine successive le domande e le risposte dei candidati). Bruciati gioca in casa, sostenuto dalla maggioranza dei 500 giovani che riempiono il The Cage; Romiti prova invece  a difendersi dai pregiudizi di chi è "prevenuto per ideologie che oggi fanno ridere e non hanno più senso di esistere"; Salvetti porta più o meno bene la croce di un Pd che deve dimostrare di essere altra roba da quello che ha governato prima dei Cinquestelle; Sorgente, infine, cerca consensi smarcandosi dalle dinamiche nazionali che hanno fatto crollare i consensi del movimento. A dibattito concluso, misurando applausi (molti) e fischi (per la verità non troppi), le indicazioni di voto dei giovani sono piuttosto chiare. Ma la partita per la poltrona di primo cittadino, per fortuna di alcuni e purtroppo per altri, non si gioca solo al The Cage.

a seguire i temi affrontati dai candidati con domande e risposte (tutte le foto sono di Matteo Capirola per Uni Info News)

Lavoro, porto e darsena Europa

Livorno è ancora classificata come area di crisi complessa, l'unica in Toscana. A distanza di cinque anni dalle ultime elezioni il problema centrale, per noi giovani, è ancora il lavoro. Vogliamo sapere in concreto che cosa fareste per rilanciare lì occupazione, l'industria e il porto. E in particolare: darsena Europa sì o no?

Salvetti: "Serve una prospettiva diversa e interpretare le volontà dei giovani. Non è più vero il concetto che i ragazzi vogliono andarsene dalla città e noi bisogna puntare sulla loro creatività, mixando il tutto con l'esperienza dei più grandi. In questi giorni ho cercato di prendere spunto dalle persone incontrate come Andrea Arienti, CEO di 3DNextech, e da tante altre realtà. Il porto? Bisogna prendere esempio da realtà come Lisbona, Valencia, Barcellona, in parte anche Marsiglia che sono diventati centri di aggregazione. Da noi vale il 30% del Pil, ma serve una visione complessiva per acquisire nuovi traffici anziché alimentare risse interne. In qeusto senso dico sì alla darsena Europa".

Bruciati: "Livorno deve capire cos vuole fare da grande, quale sarà la sua vocazione nei prossimi 15 anni. Per noi è fondamentale la valorizzazione delle specificità, abbiamo eccellenze culturali e sportive che gli altri si sognano ma serve una visione a 360°. Cultura, sport e turismo possono dare lavoro, così come innovazione, automazione e digitalizzazione, se ben sfruttate, creano nuove professionalità. Il porto deve essere una risorsa, non un problema. E invece lo è perché, da sempre, ha un proprio ‘sindaco' che negli anni ha avuto difficoltà a relazionarsi con quello di Livorno. Darsena Europa? Sì, magari in una versione light come base di partenza".

Romiti: "La questione è molto semplice: serve la libertà di impresa perché senza questa non si genera concorrenza. È per l'assenza di libertà, per il clientelismo che l'economia livornese soffre. Anche e soprattutto in porto, dove, nonostante gli organismi preposti al controllo, si sono accorti che da 15 anni rilasciavano concessioni trimestrali rinnovabili al massimo per un anno. La darsena Europa? Ok, ma in Italia abbiamo dei vincoli ambientali che da altre parti non hanno".

Sorgente: "Accordo di programma e area di crisi complessi. È stata una dura battaglia con il ministero dello Svluppo economico e con la Regione. Abbiamo ottenuto 10 milioni di euro per l'insediamento di nuove imprese ma i bandi sono gestiti da una società, Invitalia, che non funziona e questi soldi non si riescono a spendere. E poi 1,5 milioni per le politiche attive del lavoro, 5 milioni per il polo tecnologico, gli accordi per i giovani: ci sono misure che funzionano, altre no. Porto: darsena Europa sì in versione light, ma bisogna sbloccare la situazione. Siamo al progetto esecutivo per la parte pubblica ma manca il privato".

Cultura e turismo

Cultura, turismo e goliardia: come conciliereste questi aspetti con la rinascita della città?

Bruciati: "Da un paio d'anni stiamo elaborando un modello economico che è un distretto culturale della creatività, ovvero la capacità di un territorio di generare economia di distretto, valorizzando tante piccole industrie, le mette in rete e le porta a un livello di eccellenza che genera un sistema economico. Noi possiamo lavorare su tutto ciò che riguarda l'acqua e il mare. Facciamo un esempio: il sistema dei fossi, unico nel mondo. C'è una Livorno sotterranea dda riscoprire, fatta di fondi, cantine, una città sotterranea da visitare. Dobbiamo andare a intercettare quei fondi che dalle altre parti riescono a ottenere e investirli in questo settore, creando percorsi attrattivi per chi sta fuori".

Romiti:  "Il turismo è come un'impresa e come tale va trattato. Il portale del Comune di Livorno è antiquato, non è prevista neppure un App. Quando un crocierista scende dalla nave non sa dove andare, non c'è un collegamento con gli stakeholders internazionali che vanno a promuovere il brand Livorno. Oggi il turismo è fatto sul brand emozionale e qui non esiste: dobbiamo trasmettere le nostre emozioni. Basterebbe poco: una bottiglia di prosecco davanti ai pescherecci per un aperitivo sul mare, una camminata a vedere i maestri d'ascia a lavoro. Questo bisogna offrire".

Sorgente: "Noi abbiamo candidato Livorno a capitale della cultura italiana del 2021 con tutta una serie di soggetti che sono stati coinvolti e si sono fatti promotori dell'iniziativa. Il percorso guarda anche all'aspetto goliardico della città, con il Vernacoliere, il Sodalizio Mvschiato, il festival dell'Umorismo. Dobbiamo intendere il turismo con uno sguardo al marketing territoriale, differenziando l'offerta in modo che sia d'area vasta ma complementare a quella prettamente più artistica di città come Pisa e Firenze".

Salvetti: "Si è parlato di crocierismo, ma lo sapete su cosa guadagnano le compagnie? Non sui biglietti, ma sui pacchetti che vengono venduti a bordo nave. Dobbiamo crearne ad hoc, pacchetti da 15° euro che portino il turista a visitare le fortezze, i fossi, l'area mercatale, seguendo un percorso colorato magari di amaranto che li guidi per la città. Livorno capitale italiana della cultura? Bella idea, ma al momento a bilancio ci sono 40mila euro tra l'altro messi da un privato. Mi sembra un po' poco".

Sicurezza

10 settembre 2017: 9 morti per l'alluvione e il disastro che tutti ricordiamo. Febbraio-marzo 2019: 36 furti in un mese. Ordine pubblico e messa in sicurezza del territorio: quali sono le priorità per la sicurezza dei livornesi?

Romiti: "Non mi piace parlare di sicurezza, ma di legalità. Dove ci sono le leggi e vengono rispettate c'è anche la sicurezza. La sicurezza senza la legge è violenza. Il problema, piuttosto, è la certezza della pena: chi delinque deve andare in carcere e rimanerci. Non serve aumentare il numero di poliziotti, vanno benissimo certo le telecamere che finalmente il Comune ha deciso di installare, ma prima di ogni altra cosa serve il rispetto delle regole. Altrimenti, al di là dell'ordine pubblico, si creano problematiche sociali come quelle che riguardano chi vive in situazioni disagiate in case occupate e non a norma"

Sorgente: "Per l'alluvione finalmente sono stati stanziati dal Governo i primi soldi e aspettiamo altri 50 milioni dei 68 messi a disposizione dallo Stato che serviranno per la messa in sicurezza concordata con la Regione. Furti e ordine pubblico? Non rientrano nelle competenze di un sindaco, ma ci vuole un sistema di difesa passiva efficiente: il sistema di videosorveglianza, votato all'unanimità in Consiglio, va in questa direzione. Ma non basta: è rianimando i quartieri che si previene il problema".

Salvetti: "A Livorno ci sono alcune zone difficili, ma non è tutta così. Non è vero che la gente ha paura a uscire di casa. E se questo è il problema, ricordo che da un anno abbiamo al governo Lega e Cinquestelle, con un ministro dell'Interno che potrebbe rassicurare il prefetto sul giusto impiego delle forze dell'ordine. Invece non è cambiato niente, come d'altra parte l'amministrazione comunale dovrebbe riaccendere i quartieri e tenerli vivi ma non lo fa. Questo vogliamo fare noi, creare una rete di associazionismo che tenga vivi quartieri e piazze. Io non sono convinto che il modello Pisa funzioni, creando la paura e annunciando che sarebbe cambiato tutto: in realtà l'unica cosa cambiata è un'ordinanza che vieta ai ragazzi di stare seduti su una spalletta".

Bruciati: "Noi parliamo di sicurezza sociale, che è tutta un'altra cosa. Significa avere la garanzia di un lavoro, di un tetto sopra la testa, di vivere in uno spazio sicuro. Si parla di telecamere e vanno bene, ma l'uso che se ne fa deve essere regolamentato perché queste non siano semplicemente l'occhio del grande fratello. È fondamentale creare processi di decentramento territoriale, con presidi territoriali, senza rifarsi alle vecchie circoscrizioni ma creando spazi condivisi, scendendo in strada e vivendo le piazze. La percezione della paura? Spesso supera la realtà, ma è un fenomeno che non va delegittimato e rispettato: le persone vanno accompagnate, capite".

Stalli blu e gestione dei rifiuti

Stalli blu, porta a porta e trattamento dei rifiuti. Dite la vostra 

Sorgente: "Una cosa sono gli stalli blu per residenti, una per non residenti e altra ancora per i commercianti. Posso capire i primi, ma per gli altri è un vantaggio. Certo possiamo fare delle correzioni e stiamo cercando di migliorare la situazione soprattutto in centro. Per il futuro sulla mobilità servono ulteriori idee, come i parcheggi sotterranei e implementare la mobilità sostenibile. Porta a porta? Devo ringraziare i cittadini livornesi per aver raggiunto il 65% della differenziata. Obiettivi che ci permetteranno di arrivare alla chiusura dell'inceneritore. Non dimentichiamo che grazie al Pap abbiamo creato 53 posti di lavoro e che abbiamo ereditato la gestione di una società piena di debiti che abbiamo ripianato"

Salvetti: "Sono stati fatti 14mila stalli blu, venduto un terzo della città alla Tirrenica di Pisa. I residenti pagano una lettera convinti di trovare il posto e invece girano senza trovare parcheggi. I commercianti si lamentano perché perdono clienti che non vanno più in centro, consapevoli che non troveranno posto o che dovranno pagare troppo. I rifiuti? Inutile prendersi in giro con i numeri, la città è più sporca. Abbiamo obbligato i cittadini a cambiare le loro abitudini, è un a situazione inaccettabile. "

Bruciati: "Stalli blu e rifiuti sono accomunati da un solo problema: ovevro come sono stati gestiti. Di per sé sono principi virtuosi: dove il porta a porta funziona garantisce un rifiuto migliore che è meglio rivendibile. Idem lo stallo blu: non è un principio sbagliato, lo spazio privato deve essere pagato. Nel momento in cui non si fa un'analisi vera del territorio, dei quartieri, si sbaglia in partenza: ogni zona ha le sue esigenze, non si può sempre cambiare in corso d'opera. Il Pap così non funziona, deve essere migliorato, non tolto. Il problema grande dell'amministrazione è che sta facendo passare un sistema virtuoso come un peso per i cittadini: si può migliorare con più ritiri, facendo lavorare meglio gli operatori".

Romiti: "Il porta a porta rende schiavi i cittadini che devono stoccare la spazzatura in casa. Come alternativa abbiamo il modello Grosseto: a ogni cittadino viene consegnata una tessera e può scaricare i rifiuti in qualsiasi momento, sette giorni su sette. La tessera registra tutto e se la raccolta non viene fatta adeguatamente si fanno delle campagne di informazione, non si prendono soltanto misure punitive".

La nostra domanda sul ballottaggio

Siete pronti a fare un endorsement in caso non siate voi a finire al ballottaggio o a chiedere il voto dei vostri avversari?

Salvetti: "Credo che dal dibattito di stasera si siano capite le posizioni. Io non ho problemi a dire che la mia visione della vita è molto simile a quella di Marco Bruciati, anche se poi non si sono concretizzate, adesso, in qualcosa di comune"

Bruciati: "Al ballottaggio arriviamo noi, quindi non mi preoccupo di chi votare o meno al secondo turno"

Romiti: "Io, come tutto il centrodestra, ho votato M5s al ballottaggio del 2014. Ora la situazione è cambiata e i cinquestelle si sono dimostrati incompetenti, pur rimanendo delle brave persone. A ogni modo restano sempre meglio dei sacerdoti del clientelismo della sinistra"

Sorgente: "Credo che darci degli incompetenti sia un po' ingeneroso e comunque la platea si è fatta un'idea sulla competenza delle persone. Al momento non mi sento proprio di dare eventuali indicazioni di voto per nessuno. È chiaro però che la situazione locale è diversa da quella nazionale, dove comunque avevamo cercato un accordo con le forze di centrosinistra, ma si era presentato solo Leu e non avremmo avuto i numeri per formare un governo. La mie idee e quelle di Romiti? Completamente opposte".


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