Livorno Calcio

Cessione Livorno, offerta indiana e azionariato in attesa dei bilanci: i compratori ci sono, Spinelli e i soci dicano se vogliono vendere

Proposta d'acquisto dettagliata dal gruppo che fa capo a Yogesh Maurya, mentre i tifosi si fanno ancora avanti reclamando di poter vedere i conti. Adesso tocca alla società dare delle risposte e fare chiarezza sul futuro amaranto

Quale sarà il futuro del Livorno calcio, adesso dovranno chiarirlo gli Spinelli e tutti i soci che, in sette mesi dal loro arrivo, sono riusciti a fare peggio di quanto mai visto in 106 anni di storia amaranto. Alle promesse più o meno credibili del presidente Heller circa un aumento di capitale sottoscritto da Franco Favilla nell'assemblea prevista il prossimo 19 aprile, si è infatti affiancata la proposta di acquisto concreta del gruppo indiano-americano guidato da Yogesh Maurya, arrivata nei giorni scorsi tramite pec con offerta diversificata in caso di retrocessione in serie D - sempre più probabile dopo il mezzo passo falso con la Lucchese - o di mantenimento della categoria. Con l'azionariato popolare che, parallelamente, reclama ancora i bilanci per formalizzare la propria proposta ("Dall'ok alla nostra manifestazione di interesse, nonostante i contatti con l'ad Aimo e l'avvocato della società, non abbiamo ancora ricevuto niente"). Insomma, i compratori ci sono e ora starà a tutti i soci dare risposte, dimostrando di voler effettivamente vendere, se non addirittura regalare le proprie quote come annunciato in passato, o andare avanti con chissà quali progetti che andrebbero illustrati anche solo per rispetto.

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Al di là dei suoi contenuti specifici, coperti dalla consueta riservatezza, l'offerta presentata in una dettagliata lettera d'intenti da Maurya Yogesh ai soci del Livorno Calcio rappresenta infatti un impulso importante nella situazione di stallo che si era venuta a creare per effetto dei continui rinvii di consigli di amministrazione e di assemblee deserte, ultima quella di lunedì scorso 12 aprile, con l'ennesimo decisivo appuntamento per una ricapitalizzazione che dovrebbe (il condizionale è sempre quantomai d'obbligo) appunto coincidere con l'acquisizione da parte di Franco Favilla, il prossimo 19 aprile.

L'offerta dell'indiano-americano è una chiamata al tavolo della partita di tutti i giocatori, in primis gli Spinelli, affinché abbandonino gli indugi e scoprano le intenzioni e le carte. Chi vuole veramente vendere e chi lo dice ma non lo vuole, chi vuole farsi carico di debiti pregressi e chi non, chi ha capitale da investire non solo in un'acquisizione, ma soprattutto nella futura gestione, tutti dovranno esprimersi, e forse riusciremo quantomeno a capire chi ha interesse a prolungare un'infinita agonia per chissà quali imperscrutabili fini, e chi è disposto ad assumersi la responsabilità di mettere sul tavolo soldi veri per chiudere una mano infinita.

Yogesh Maurya la sua mossa l'ha fatta, l'azionariato popolare sgomita per mettersi al tavolo. È il momento di girare le carte.


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